Intervista a Marta Dal Corso, giovane mamma con la passione per la scrittura che sa coniugare cultura e solidarietà
La solidarietà può passare per le pagine di un libro? Sembrerebbe una cosa impossibile, ma basta un po’ di ingegno e buona volontà e quello che sembrava un sogno prende forma. “Che fatica diventare grandi” (bookabook.it editore) è l’innovativa proposta editoriale di Marta Dal Corso, dedicata ai più piccoli ma anche ai loro genitori. Il libro racconta le avventure di un piccolo gomitolo ed è un vero e proprio “cantiere della creatività“. Un work in progress che permette ai papà e alle mamme di partecipare in maniera diretta al racconto. Come? Basta pre-ordinare online la propria copia, leggere le bozze della storia, scaricare il modello per l’illustrazione e inviare il disegno alla casa editrice, seguendo le istruzioni. I più belli diventeranno parte del libro che, una volta completato, sarà inviato nella casa di chi lo ha preordinato.
La solidarietà
Oltre ad essere un progetto che unisce genitori e figli, l’iniziativa ha uno scopo benefico. Infatti, i diritti di autore saranno devoluti in beneficenza. I destinatari saranno realtà in ambito medico, sanitario e di ricerca. L’autrice, inoltre, ha chiesto ai suoi follower di segnalare altre organizzazioni, realtà, enti, associazioni che si stanno distinguendo nell’emergenza in corso e che potrebbero meritare un sostegno nel tempo, dato che la donazione arriverà nel post Covid.
Chi è Marta Dal Corso
Marta Dal Corso, 29 anni, vive a Verona e ama le storie, quelle vere. Le ascolta, le sente, le scrive perché è convinta che ognuno di noi ne abbia una che aspetta di essere raccontata. Nella vita sogna con i piedi per terra, è una mamma, lavora in una fondazione, scrive, fa volontariato da sempre, e potrebbe vivere in montagna! Da quando è nata la sua prima bambina, tre anni fa, ha lasciato che l’amore per la scrittura trovasse strada. Ha iniziato così a scrivere fiabe personalizzate e poi si è lanciata sui racconti di vita. Quest’anno ha deciso di darsi ai social rimanendo fedele al bisogno di raccontare storie vere. Ha aperto una sua fanpage e un account Instagram “Marta Dal Corso_Piccole Storie” dove pubblica tre collane di racconti: quelli al volo inventati, quelli filati creati con chi la segue e, infine, le mini biografie, storie di persone comuni ma speciali.
L’intervista
Marta, ci può spiegare questa iniziativa?
“E’ nata in modo molto semplice. Avevo scritto questo libro per bambini e, come ogni autore, quando la casa editrice mi ha detto che lo avrebbe pubblicato, ero davvero molto entusiasta. In concomitanza con l’avvio della quarantena e la chiusura totale, con l’obbligo per le persone di rimanere nelle proprie abitazioni, ho pensato che essendo un persona comune e non un operatore sanitario, non potevo dare una mano a quanti erano in difficoltà. Mi sono chiesta cosa potessi fare. Ho chiesto alla casa editrice di fare una cosa un po’ particolare, cioè di rendere tutti protagonisti di questo libro. Il come è molto facile, essendo un libro per bambini ci sono molte illustrazioni che lo accompagnano. Ho pensato che una modalità per coinvolgere i lettori fosse aiutare le famiglie a fantasticare con le parole e la narrazione e colorare le proprie giornate con le illustrazioni che avrebbero potuto fare all’interno delle proprie abitazioni”.
Come si può partecipare?
“Abbiamo scelto quindi con la casa editrice di avviare questa campagna di crowfunding dando a tutti la possibilità di acquistare una copia in anteprima del libro che permette di leggere la storia integrale, poi, per tutti coloro che hanno la passione dei disegni o volevano provare a mettere bianco su nero quello che avevano immaginato, si può scaricare un format, disegnare una o più illustrazioni e inviarle alla casa editrice che valuterà quelle che ritiene più adatte e ne costruirà un libro vero e proprio che poi verrà spedito a casa”.
Qual è l’obiettivo?
“Aiutare chi era a casa a passare il tempo in maniera creativa e dall’altra parte essere un sostegno concreto a quelle realtà che sono a tutti gli effetti impegnate in ambito medico, sanitario e di ricerca, perché sono state quelle persone che hanno dimostrato il valore del nostro Paese. A volte mi viene da pensare che ci ricordiamo di vivere in Italia solo quando ci sono i campionati di calcio, invece questa delicata fase storica ci ha fatto capire quanto la solidarietà italiana alle volte supera il nostro potere di immaginazione. In questa fase 2, siccome la campagna durerà ancora un paio di mesi, ho pensato che non solo le realtà che sono impegnate in questi ambiti potrebbero ricevere un contributo, ma potrebbe essere allargato a chi si occupa di educazione e cultura. Il lockdown ha messo in difficoltà diverse realtà e organizzazioni e credo che questo libro possa fare del bene due volte: a noi stessi e agli altri.
Ha già scelto a chi devolvere la donazione?
“Sto ancora raccogliendo i consigli e le opinioni che potrebbero beneficiare di questa piccola donazione. Sto allargando molto gli orizzonti. Io sono state sempre molto attenta all’ambito sociale, però ho deciso di non focalizzarmi solo sulle realtà che già conoscevo, quindi sulla mia pagina Facebook e sul mio account Instagram ho chiesto alle persone che mi seguono di darmi dei consigli. Mi sono state indicate tante realtà e associazioni. Molte lavorano in ambito sanitario, ma ci sono sfaccettature molto variegate, con peculiarità molto belle, per questo ho scelto di darmi un po’ più di tempo per capire effettivamente, anche sulla base delle risposte delle realtà stesse, dove posso essere più di aiuto”.
Come ha scoperto la tua passione per la scrittura?
“Penso che la mia passione per la scrittura sia una cosa innata, ma che ho lasciato sempre in disparte. Quando ero all’università, scrivevo per una piccola testata di Verona e mi occupavo di diritti sociali e umanitari. Poi ho iniziato a lavorare e la vita ha fatto tutto il resto. Prima mi occupavo di progettazione sociale e poi mi hanno spostato in campo di copyrighting. Da lì ho capito che quando scrivo per me è come ricevere delle boccate di aria fresca e salutare. La vera trasformazione l’ho avuta quando è nata la mia prima bambina tre anni fa perché ho avuto effettivamente il tempo di prendere più coscienza dei miei bisogni e delle mie vere passioni. Ho così scoperto che scrivere era una modalità per trasferire dei messaggi che venissero letti per lasciare una fonte di ispirazione. Ho iniziato a scrivere delle fiabe personalizzate, su richiesta”.
Di cosa le piace scrivere?
“Da poco ho aperto un paio di account su Facebook e Instagram e scrivo tre tipologie di racconti diversi: racconti al volo, inventati; storie filate scritte con la comunity: io inizio il racconto e poi aspetto che siano gli altri a darmi dei suggerimenti su come proseguire, è una sfida molto interessante; mini biografie di persone comuni che hanno fatto o sono in qualche modo speciali. Tutto questo in formato social”.
Come si riesce a coniugare la lettura con il mondo dei social?
“E’ stata veramente una sfida. Personalmente credo che oggi sui social si veda di tutto e di più: da cose che hanno un senso e un perché, ad altre che ci fanno domandare ‘ma perché esistono strumenti simili e sono a disposizione di tutti?’. Ho la sensazione che la cattiveria e le dicerie prendano troppo piede. Io sono una persona che ha sempre creduto nei messaggi che portano luce e speranza, la mia scrittura trasferisce questo: positività. Ho provato e fino ad ora sta andando bene.
In Italia si dovrebbe riscoprire un po’ il gusto della lettura..
“Sì, assolutamente. Siamo diventati un popolo che scrive più di quanto legge. Io sono convinta che le parole abbiano il potere di farci viaggiare in nuovi mondi. Penso che oggi, dopo questa fase, io non vorrei che si tornasse alla normalità che c’era prima, perché ci viene data la possibilità di costruire un futuro più partecipato, solidale, inclusivo, meno basato sulla forma economica a cui eravamo abituati, ma che dia più valore alla persona in tutte le sue sfaccettature. La scrittura e la cultura in questo momento potrebbero giovare la differenza e aiutare ad elaborare un pensiero per costruire un domani veramente migliore. Io parto da qui, da un libro per bambini che parla anche agli adulti. Mi auguro che il messaggio che è contenuto all’interno di questo testo possa veramente aiutarci a riflettere tutti quanti”.
Fonte:Manuela PETRINI | InTerris.it