“Ciao nanetti, non riesco ancora a realizzare che non potrò più vedervi, abbracciarvi, sentire la vostra voce che chiama ‘mamma’. Vi abbraccio e vi dico che andrà tutto bene, nonostante il male che vi è stato inferto”. È un passaggio della lunga lettera dedicata a Elena e Diego – i gemelli dodicenni uccisi dal papà Mario Bressi, che poi si è tolto la vita – che mamma Daniela ha fatto leggere ad un’amica di famiglia al termine dei funerali a Gessate (Milano). Oggi a Gessate è lutto cittadino.
I due feretri bianchi sono entrati nel campo sportivo accompagnati dalla canzone “Un Senso” di Vasco Rossi, e da un lungo applauso. Nessun fiore sulle piccole bare; una maglia azzurra da calcio su quella del piccolo Diego. Appeso all’ingresso del campo, lo striscione “Ciao Diego” con la foto del dodicenne mentre gioca a calcio con la maglia rosso-bianca della Asf Cambiaghese.
“Gesù è pieno di compassione: vede il nostro dolore e si prende cura di noi, e oggi lo fa con estrema tenerezza risollevando Elena e Diego mentre li chiama a giocare e crescere in quel giardino stupendo che è il paradiso, che è il suo amore”, ha detto all’omelia don Matteo Galli, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Gessate, dove fratello e sorella facevano catechismo.
Insegnanti, allenatori, amici: sono state diverse le lettere che al termine della funzione hanno ricordato i gemelli, lette da voci commosse e spezzate dal pianto. “Dovresti vedere quante persone ci sono qui oggi, Diego: ti ricordi quella traversa in finale? Il tuo carisma sarà sempre in campo, d’ora in poi sarai il capitano di ogni nostra squadra. Non ci sono addii per noi, ovunque tu sia, ci vediamo al campo”, è stato l’ultimo saluto dei compagni della Cambiaghese.
Il rito funebre si è concluso con tanti palloncini bianchi liberati in cielo. Le due bare bianche sono state accompagnate lungo il campo sportivo, in cui si erano radunate centinaia di persone commosse e molti ragazzini e amici, con le note di “Ogni volta” di Vasco Rossi e “No One But You” dei Queen. Applausi anche dalle tante persone rimaste fuori dal campo per evitare assembramenti.
La lettera della madre
“Mamma: quell’intercalare che sentivo nominare miliardi di volte al giorno e che ora non sentirò mai più”, scrive mamma Daniela. “La felicità è una scelta e voi avevate scelto di vivere sereni e felici nella vostra breve vita con i vostri caratteri differenti entrambi accomunati dal sorriso: Elena un vulcano portavi allegria in ogni luogo, Diego riflessivo e osservatore”. “Sono stata fortunata ad essere la vostra mamma – prosegue Daniela -: non sono sicuramente stata una mamma perfetta, come voi non siete stati figli perfetti, ma sono stata me stessa e voi, voi stessi. Voi innamorati perdutamente innamorati della vita io e di voi”.
“Chiedo a tutti di ricordarvi sorridendo non nelle lacrime, avrebbero preferito così” scrive la madre. “Finché saprò ancora emozionarmi sentendo il vostro nome Elena e Diego, saprò che questa enorme violenza e ingiustizia non ha vinto. Mi mancherete tantissimo”. “So che da ora in poi sarete al mio fianco, il vostro sorriso mi terrà compagnia nei momenti di paura”. “In questo ultimo saluto vi abbraccio e vi dico che andrà tutto bene, nonostante il male che vi è stato inferto. Questa mostruosa esperienza mi sta insegnando che non importa quanto forti possiamo essere, tutti prima o poi abbiamo bisogno di un abbraccio”.