SULLE DISCOTECHE IL GOVERNO BALLA SULLE CONTRADDIZIONI
— 18 Agosto 2020
— pubblicato da Redazione. —
Ha ragione Linus: non andavano mai aperte, ora è tutto più complicato. E i giovani hanno poche colpe
Sono assolutamente d’accordo con quanto ha affermato Linus, ribadendolo anche in un’intervista pubblicata oggi da Repubblica: quest’anno le discoteche non si sarebbero dovute aprire. I ragazzi sanno farsene una ragione: sarebbe bastato dire loro in modo chiaro che quest’estate il codice del divertimento imponeva restrizioni e regole differenti da quelle degli anni scorsi. Hanno saputo adattarsi a ben altre restrizioni. Nel momento in cui una discoteca viene aperta, è impossibile immaginare che siano loro – i ragazzi – a distanziarsi in un luogo che per definizione impone vicinanza e contatto. Sarebbe come invitare cento diabetici a un buffet di soli dolci e dire loro che purtroppo dovranno stare a guardare, senza mangiare. Molto meglio invitarli a un pranzo dove il menù è costruito sulla base delle loro esigenze.
Non si può immaginare che siano i giovanissimi a darsi le regole. I giovanissimi le regole le possono rispettare, se gli adulti hanno chiaro in mente di quali regole vogliono essere propositori. In quest’estate così complessa c’è un continuo oscillare tra concetti e principi contraddittori. Andate tutti in vacanza, ma non state vicini. Andate tutti in discoteca, ma ballate distanziati. E’ la solita politica del capra e cavoli, già vista per altri contesti. Non giocate d’azzardo… e intanto lo si rende la più redditizia azienda del Paese. Non fumate tabacco e intanto ci guadagno i soldi del monopolio. Non vendete alcol ai minorenni e intanto rendo l’alcol accessibile in ogni luogo da loro frequentato.
No, non si può dire ai ragazzi: fate guadagnare chi gestisce il business delle discoteche però poi voi state seduti al tavolo. Non si può proprio dire. Preoccupiamoci delle scuole. I nostri figli, se potessero parlare a voce alta, sarebbero i primi a confermarci che una cosa per loro è certa: non fateci più vivere un anno di didattica a distanza. Più scuola e meno discoteche: la maggioranza la pensa così. Statene certi.
Fonte: Alberto Pellai | FamigliaCristiana.it
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