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Università, ripartenza al 50%/ Aule a numero chiuso, app turni e mascherina sempre

Le linee guida sulla ripartenza delle Università: aule a numero chiuso, prenotazione via app delle lezioni e mascherina obbligatoria sempre

Emergono le linee guida anche in merito alla riapertura delle Università nella fase post lockdown da Coronavirus. Il Comitato tecnico scientifico ha già approvato le nuove modalità di funzionamento degli atenei ai tempi del Covid e prevedono tutta una serie di regole ben precise. Repubblica fa oggi il punto su come sarà la ripartenza delle università dal prossimo settembre. E già da ora si prevede una riapertura al 50% con lezioni a numero chiuso, aule ridotte e ovviamente l’uso costante della mascherina. La riapertura degli atenei, dunque, avverrà nel segno del compromesso dopo sei lunghi mesi di stop, al fine di garantire la sicurezza di studenti e professori. Si parte dalla disposizione in aula: il distanziamento testa-a-testa degli studenti è di almeno un metro con un margine in eccesso o in difetto del 10% per non penalizzare la capienza delle aule che saranno fatte ad anfiteatro o a gradoni con file di sedute fisse. La capienza dovrà essere ridotta di almeno il 50% con l’indicazione esatta del posto dove non ci si potrà sedere. Le aule saranno sanificate giornalmente. Per seguire le lezioni nelle aule saranno studiati dei turni tramite apposite app realizzate dagli atenei. Le prime sarebbero già state realizzate: a Cagliari, ad esempio, si chiama App-Posto, a Padova EasyRoom.

UNIVERSITÀ, RIPARTENZA AL 50%: LE NUOVE REGOLE

Altro punto fondamentale legato alla riapertura delle Università è quello delle mascherine, che dovranno essere indossate “tutto il tempo di permanenza nelle strutture didattiche” obbligatoriamente. Gli studenti non potranno abbassarle neppure durante le lezioni ma solo il professore mentre spiega. La didattica sarà mista, ovvero con lezioni in presenza ma possibilità di essere seguite da casa per i fuorisede, studenti “fragili”, stranieri. La febbre non dovrà essere misurata negli atenei ma in caso di sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) non ci si potrà recare in università. Saranno al vaglio i flussi in entrata ed uscita per evitare assembramenti, predisponendo percorsi dedicati ed ogni aula sarà dotata di gel disinfettante. Se dovesse essere registrato un caso sospetto, questo andrebbe isolato e dovranno essere informate le autorità sanitarie. In caso di positività si dovrà procedere con il tracciamento dei contatti mentre l’eventuale chiusura di un corso avverrà previa valutazione del singolo caso.

Fonte: Emanuela Longo | IlSussidiario.net

 

 

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