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I santi Louis e Zélie Martin, un modello per i genitori di oggi 

Beatificati il 19 ottobre 2008 a Lisieux, per l’esemplarità della loro vita di coppia, e canonizzati a Roma il 18 ottobre 2015 da Papa Francesco, i santi Louis e Zélie Martin sono un esempio prezioso per i genitori che desiderano rispondere alla loro vocazione.

La prima coppia ad essere canonizzata nella storia della Chiesa, Louis e Zélie Martin hanno vissuto l’avventura della santità, testimoniato il Vangelo nell’ordinarietà della vita quotidiana e sperimentato gioie e dolori (quattro figli morti nell’infanzia, il cancro al seno della madre seguito dalla morte prematura, i figli orfani, la vedovanza del padre e poi la sua demenza…). Nonostante il secolo che li separa dalle coppie e dai genitori di oggi, essi mostrano ancora la via da seguire per mettere Dio al centro della loro vita. Spiega Hélène Mongin, biografa della coppia Martin e autrice del libro Louis e Zelia Martin. Santi della normalità.

Come definirebbe l’educazione impartita da Louis e Zélie Martin ai loro figli?

Un’educazione amorevole, esigente e spirituale. Amorevole: questo è ovvio quando si leggono le lettere di Zélie in cui descrive la sua vita quotidiana in famiglia. L’amore che hanno per i loro figli, Louis e Zélie non smettono mai di dirglielo e di mostrarglielo in mille modi affettuosi. Zélie è molto desiderosa di offrire alle sue figlie ciò che non ha avuto nella sua infanzia: un clima di fiducia e tenerezza. Per quanto riguarda Louis, bisogna rileggere l’inizio di Storia di un’anima per vedere che padre pieno di bontà e di attenzioni era.

Tuttavia, Louis e Zélie non sono genitori “amici”; li vediamo spesso riprendere le loro figlie con fermezza. Zélie ha descritto chiaramente il loro obiettivo: “Crescere [i nostri figli] per il Cielo”. La loro priorità non è che le loro figlie “riescano” o siano perfettamente equilibrate; la loro priorità è quella di avviarle sulla via della santità.

Louis e Zélie Martin danno l’impressione di essere una coppia moderna: lei, donna attiva e madre allo stesso tempo, lui, molto preoccupato per l’educazione delle sue figlie… Sono contro corrente rispetto all’immagine idealizzata che a volte ci facciamo della famiglia cattolica.

Infatti, il capo d’impresa della casa è Zélie, mentre Louis ha lasciato la sua professione per lavorare per la moglie. Andate a chiederlo a vostro marito, per quanto moderno possa essere… A dire il vero, sono più profetici che “moderni” o “del loro tempo”. Si è anche creduto che la loro famiglia fosse uno pseudo-monastero, che spingeva le ragazze verso la vita religiosa. I genitori di famiglie numerose che ci leggono sapranno bene che cinque bambini difficilmente danno un’atmosfera monastica a una casa… Inoltre, Louis e Zélie, nonostante la loro alta idea della vita consacrata, non hanno mai spinto le loro figlie in quella direzione. Per scoprire questa famiglia in tutta la sua complessità e bellezza, incoraggio fortemente la lettura della Corrispondenza Familiare.

 

Léonie ha casato loro molte preoccupazioni ed inquietudini. I Martin non sono una famiglia perfetta, priva di problemi…

Louis e Zélie non sono genitori perfetti, infatti ognuno di loro ha una sua figlia preferita. La deliziosa lettera di Zélie, che ha fatto di Pauline adolescente la sua confidente, in cui spiega come “manipolare” il padre, toglierà i complessi a molte! Come tutti i genitori, anche loro a volte hanno atteggiamenti o parole sfrontate. Santo non significa perfetto, e l’esempio di Léonie parla da solo: per anni, lei li metterà a confronto con i loro limiti di genitori.

Fin dalla nascita, Leonie è in cattive condizioni di salute, e più limitata intellettualmente delle sorelle; si isola e sviluppa un carattere molto difficile. La governante di casa, Louise Marais, inizierà allora a maltrattarla senza che Louis e Zélie se ne accorgano, il che spiega perché Leonie si chiudeva al loro minimo avvicinamento. Zélie dirà che è una delle più grandi sofferenze della sua vita. Louis e Zélie rispondono con una doppia fiducia, fiducia nella loro figlia, prima di tutto, che non imprigioneranno mai nel ruolo di “brutto anatroccolo”. Ogni volta che Zélie parla di un misfatto di Leonie (e le sue lettere ne sono piene!), precisa sempre: ma io so che è buona, credo nel suo buon cuore.

Fiducia soprattutto in Dio, che Louis e Zélie “assillano” con la preghiera per la loro bambina. E guardate il risultato: il suo processo di beatificazione, che tocca i cuori per le sue stesse difficoltà, è iniziato nel 2015…

In che misura questo modo di educare può essere un esempio da seguire per gli altri genitori?

In pratica, non esiste una “ricetta Martin” di educazione da applicare. È sorprendente vedere come daranno un’educazione diversa a ciascuna delle loro figlie, a seconda delle loro diverse personalità. A Pauline, dal carattere molto fermo, Zélie dice che non le lascia passare mai nulla, anche se le fa male al cuore. D’altra parte, Louis non è altro che dolcezza e incoraggiamento per Therèse, una bambina molto sensibile che piange alla minima occasione, e piange per aver pianto (!). Si potrebbero moltiplicare gli esempi: è commovente vedere nelle sue lettere come Zélie sia attaccata allo studio del carattere di ciascuna delle sue figlie per capire cosa le si addice di più. Non c’è un’educazione pronta o perfetta, ma un desiderio radicato profondamente nel cuore che la famiglia Martin può condividere con noi: camminare insieme, con i nostri cari, con Dio, che Louis e Zélie consideravano come un membro della loro famiglia, sulla via della santità, santità che hanno vissuto nella loro esistenza concreta di genitori.


Fonte: Antoine Pasquier | Aleteia.org

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