Migliora significativamente il rendimento degli studenti italiani in Matematica e Scienze. La buona notizia arriva dall’ultimo rapporto Timss ( Trends in International Mathematics and Science Study), indagine internazionale promossa da Iea ( International association for the Evaluation of Educational Achievement), i cui risultati saranno presentati oggi dall’Invalsi.
Lo studio ha analizzato i risultati degli alunni di quarta elementare, con un campione formato da 3.741 studenti di 162 scuole e terza media (3.619 studenti di 158 scuole). Per quanto riguarda i più piccoli, il punteggio medio è 515, significativamente superiore a quello medio internazionale, ma con importanti differenze territoriali: mentre il Nord e il Centro riportano punteggi che non si discostano dalla media nazionale, il Sud e le Isole raggiungono risultati inferiori, pari rispettivamente a 503 e 498 punti. Soltanto il 4% degli scolari italiani di quarta elementare raggiunge il livello “Avanzato”, rispetto al 7% della media internazionale, dove spiccano i risultati dei Paesi dell’Asia orientale, con Singapore in testa.
Anche i risultati degli studenti di terza media sono buoni, con un punteggio medio di 497, in linea con la media internazionale e superiore di 18 punti rispetto al valore medio registrato nel 1999. Soltanto il 3% dei nostri studenti medi raggiunge però il livello “Avanzato” rispetto al valore mediano internazionale del 5%. Ciononostante, secondo la presidente del-l’Invalsi, Anna Maria Ajello, i risultati di Timss 2019 «inducono a sperare bene», anche in vista della ripresa post-pandemia.
Pur non tenendo conto dell’impatto del Covid sul rendimento scolastico, che ha visto la repentina introduzione della didattica a distanza, «questi dati saranno la base per un nuovo traguardo da raggiungere, per stabilire il traguardo per la ripresa», sottolineano il dirigente di ricerca di Invalsi, Roberto Ricci ed Elisa Caponera, Co-National research coordinator Timss. Rivolta alla ripresa post-Covid è anche Lorella Carimali, docente di Matematica e Fisica al Liceo scientifico “Vittorio Veneto” di Milano e, nel 2018, finalista al Global Teacher Prize, Premio Nobel degli insegnanti.
Nel suo ultimo libro “L’equazione della libertà”, una sorta di «racconto a più voci» con i suoi studenti, cerca di «smontare gli stereotipi» intorno a questa materia che, per esempio, fanno sì, come conferma la ricerca internazionale, che tra quarta elementare e la terza media, aumenti in maniera importante la percentuale di studenti a cui la Matematica non piace. «Serve una rivoluzione culturale», incalza la professoressa milanese, che allena i suoi ragazzi a «pensare matematicamente », perché «la Matematica è una forma di pensiero» che «riguarda tutta la vita». E che, se fosse più diffusa, ci aiuterebbe a uscire prima e meglio dall’emergenza sanitaria. «La Matematica è visione e messa a sistema di una visione: è ciò che manca alla nostra classe politica», conclude Carimali.
Fonte: Paolo Ferrario | Avvenire.it