La “lotta curda per l’indipendenza in Siria” è una campagna di propaganda statunitense per nascondere la prevista balcanizzazione del paese. Questo è il mio modesto tentativo di spiegare questa complessa questione.
Riepilogo della situazione attuale: nelle ultime settimane, le “Forze Democratiche Siriane” (SDF) sponsorizzate dagli Americani – separatisti curdi e altri combattenti pagati profumatamente dagli Stati Uniti (dieci volte quello che percepiscono i soldati siriani) per i loro servizi mercenari – hanno assediato le parti delle città nord-orientali di Al-Hasakah e Qamishli ancora sotto il controllo del governo siriano. I civili hanno manifestato contro l’occupazione e l’assedio delle SDF, a cui le SDF stanno brutalmente rispondendo. L’altro ieri, le SDF create e sostenute dagli Stati Uniti hanno ucciso un manifestante e ne hanno feriti molti altri. Oggi il governatore della provincia ha annunciato che la Russia ha concluso con successo i negoziati e che nei quartieri di Qamishli è iniziata una parziale revoca dell’assedio.
Molti altri civili siriani in quelle aree hanno protestato contro le truppe americane e i mercenari nella provincia per quello che hanno fatto: rapire uomini per arruolarli a combattere per loro – tattiche di costrizione; bruciare i raccolti o inviare il grano e altri prodotti fuori dalla Siria; rubare il petrolio (insieme alle forze statunitensi) dai ricchi giacimenti petroliferi in quella zona (gli Stati Uniti stanno usando i profitti per finanziare l’addestramento e l’equipaggiamento continuo delle SDF); a volte cacciare le minoranze etniche e religiose dalle loro case nel tentativo di creare una popolazione a maggioranza curda; spesso lavorare con le milizie dell’ISIS invece di combatterle. Le forze statunitensi non hanno mai lasciato la Siria sotto Donald Trump – sono lì senza alcuna dichiarazione di guerra da parte del Congresso o un mandato delle Nazioni Unite – e Joe Biden ne ha già aumentato il loro numero.
Il governo siriano, come il governo iracheno, hanno chiesto molte volte che le forze americane lascino il loro paese. Invece di andarsene, le truppe statunitensi continuano a rubare petrolio – i giacimenti petroliferi più ricchi del paese si trovano nell’area occupata dagli Stati Uniti – e l’area è anche il granaio della Siria. La conseguente grave carenza di cibo e carburante sta causando terribili sofferenze al popolo siriano.
Le bugie e la propaganda:
1. “Aree curde” – Il terzo della Siria, nel nord-est occupato illegalmente dalle truppe statunitensi, non è “curdo”, infatti i Curdi non costituiscono affatto la maggioranza della popolazione in quelle aree – le tribù Arabe sì e ci sono centinaia di migliaia dei Cristiani Assiri e di alcuni Armeni. C’erano pochi Curdi lì fino a quando negli ultimi 100 anni non furono trasferiti massicciamente dalla Turchia. Ad esempio nella città capitale della provincia di Al-Hasakah, chiamata anch’essa Al-Hasakah, un censimento francese nel 1939 elencava solo 360 Curdi con 7133 Arabi, 5700 Assiri e 500 Armeni. (1) La maggioranza dei Curdi sono musulmani sunniti ma ce ne sono alcuni che appartengono a sette diverse. Secondo uno studio completo del 2012 dell’Associazione Nazionale della Gioventù Araba dei villaggi nella provincia di Al-Hasakah c’erano 1161 villaggi Arabi, 453 Curdi e 98 Assiri. (2) La popolazione curda della Siria nel complesso è solo del 5-10%. In Siria, un paese le cui radici come entità geopolitica risalgono agli albori della civiltà, cento anni fa è come fosse ieri.
“I Curdi” non sono un collettivo unificato; ci sono numerosi gruppi con alleanze e obiettivi diversi: un vertiginoso coacervo alfabetico di acronimi, ma il gruppo sostenuto dagli Stati Uniti in Siria è l’ex YPG (Unità di Protezione Popolare). Nel 2017 il generale dell’esercito americano Raymond Thomas, capo del Comando Operazioni Speciali, ha detto ai leader delle YPG che dovevano “cambiare il loro marchio” prima della creazione delle “Forze Democratiche Siriane” – l’esercito mercenario armato, finanziato e addestrato dagli Stati Uniti. Ridacchiò quando annunciò il nuovo marchio, dicendo che era “un colpo di genio per mettere la democrazia da qualche parte. Ma ha dato loro un po’di credibilità “. (3 e 4)
Quando gli sforzi degli Stati Uniti per minare e rovesciare il governo siriano fallirono, il Segretario di Stato John Kerry annunciò il “Piano B” – la divisione della Siria – una “balcanizzazione” del paese (simile ai piani della Francia durante gli anni del Mandato Francese). Questo piano dividerebbe il paese secondo linee settarie ed etniche per creare stati più piccoli e più deboli. (5) Questo tipo di suddivisione – la vecchia strategia del “divide et impera”, non funzionerebbe mai in Siria – a meno che l’intenzione non fosse quella di creare sempre più conflitti.
La popolazione siriana è mescolata in tutto il Paese nei grandi centri urbani, nelle città più piccole e in decine di migliaia di villaggi; mentre i quartieri o villaggi e anche alcune aree più grandi possono essere prevalentemente un’etnia o una setta religiosa, l’idea che ogni gruppo abbia la propria autonomia è antitetica alla cultura. Le oltre due dozzine di etnie e gruppi religiosi che compongono il popolo siriano sono integrate e condividono la Siria. Un esempio sono gli Armeni che vennero in massa cento anni fa per sfuggire al genocidio armeno dei Turchi Ottomani, lo stesso genocidio che molti gruppi curdi aiutarono i Turchi a perpetrare. Gli Armeni si sono pienamente integrati nella società siriana pur conservando le proprie tradizioni, lingua e religione cristiana.
Per dirla in termini a cui gli Americani possono far riferimento, quale sarebbe la reazione degli Americani se la Russia o la Cina avessero costruito basi a Orlando, dove addestrassero e armassero milizie di Floridiani provenienti da Cuba e chiedessero che la Florida fosse trasformata in “Cuba-stan “?
4. Israele corteggia da decenni i gruppi separatisti curdi (6) e la divisione della Siria è principalmente a favore delle ambizioni israeliane di prendere il controllo del Libano, oltre a prendere tutta la Palestina e finalizzare e legittimare il loro furto del Golan siriano. Per raggiungere questi obiettivi, vogliono che Hezbollah sia schiacciato in Libano e che i paesi indipendenti dell’arco settentrionale del Medio Oriente – Siria, Iraq e Iran – siano tolti di mezzo (perché non sono sotto la completa sottomissione agli Stati Uniti che agiscono come guardia del corpo straniera e militare di Israele).
L’ Arco della Resistenza di questi tre grandi paesi con forti eserciti che operino in un’alleanza unificata sarebbe il più grande baluardo contro l’espansionismo israeliano. È fondamentale capire che Israele non si sta “difendendo” – le intenzioni di Israele sono che a nessun Paese sia permesso di avere la capacità di difendersi dall’aggressione israeliana.
Concludendo:
La propaganda statunitense / occidentale per promuovere i separatisti Curdi è stata totalmente fuorviante, proprio come lo è stata per l’intero conflitto siriano per 10 anni. Mentre molti Curdi hanno combattuto coraggiosamente contro l’ISIS e al Qaeda nella Siria settentrionale e nord-orientale, quelle battaglie non sono paragonabili alla coraggiosa lotta dell’Esercito Arabo Siriano e dei suoi alleati contro le centinaia di migliaia di terroristi e delegati estremisti (la maggior parte dei quali stranieri) che imperversano nel Paese dal 2011.
Gli Stati Uniti stanno usando la causa dei separatisti Curdi come facciata – una storia di copertura – per un esercito mercenario creato per eseguire una balcanizzazione illegale della Siria, un Paese che non è mai stato aggressivo contro l’America né una minaccia in alcun modo.
Senza la coalizione illegale degli Stati Uniti, i Curdi e tutti gli altri combattenti che si sono uniti alle SDF dovrebbero reintegrarsi con la Siria e continuare la lotta contro ISIS, al Qaeda, le forze di occupazione illegali della Turchia e altri delegati terroristi, a fianco dell’Esercito Arabo Siriano e dei suoi alleati a cui appartengono.
Fonti:
Fonti
(1) Utrecht University Repository, p 11, Sectarianism in the Syrian Jazira: community, land and violence in the memories of World War I and the French mandate (1915- 1939). https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/205821
(2) Associazione nazionale della gioventù araba, studio sulla distribuzione della popolazione nella provincia siriana di Hasakah, 22 agosto 2013. http://www.asharqalarabi.org.uk/%D8%AF%D8%B1%D8%A7 % D8% B3 …
(3) Reuters, il generale degli Stati Uniti ha detto all’YPG siriano: “Devi cambiare il tuo marchio”, 21 luglio 2017. https://www.reuters.com/…/us-general-told-syrias-ypg…
(4) Anadolu Agency, il generale maggiore degli Stati Uniti spiega il rebranding dell’YPG lontano dal gruppo terroristico PKK, 25 gennaio 2018. https://www.youtube.com/watch?v=cHpaIO-Pj10
(5) The Guardian, John Kerry afferma che la partizione della Siria potrebbe essere parte del “piano B” se i colloqui di pace fallissero, 23 febbraio 2016. https://www.theguardian.com/…/john-kerry-partition…
(6) Haaretz, Dentro gli improbabili legami non ufficiali tra Israele e i Curdi, 12 ottobre 2019. https://www.haaretz.com/middle-east-news/syria/.premium.MAGAZINE-israel-and-the-kurds-an-unlikely-and-unofficial-relationship-1.8234659
https://www.syriaresources.com/the-kurdish-struggle-for-independence-in-syria-is-a-us-propaganda-campaign-to-hide-the-intended-balkanization-of-the-country/
Fonte: OraProSiria.com