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«Voglio un fratellino surrogato. Aiutatemi a pagarlo»

«Voglio un fratellino surrogato. Aiutatemi a pagarlo»

Così l’umanissimo desiderio di un bambino di 4 anni sta servendo alla narrazione dell’utero in affitto in Canada. I genitori hanno aperto una raccolta fondi: «Vuole anche vendere i suoi giocattoli»

«Lincoln vuole un fratellino o un sorellina così tanto che dice che è disposto a vendere i suoi giocattoli per coprire il costoso processo di maternità surrogata». Il bambino posa davanti all’obiettivo tra ovetti di cioccolato e secchielli a forma di coniglietto: i suoi genitori stanno organizzando cacce all’uovo di Pasqua per i bambini del vicinato, un servizio che servirà a rientrare di alcune spese per sostenere “la causa di Lincoln”.

«Sarebbe il migliore fratello maggiore»

Lincoln ha solo quattro anni e il suo visetto di bambino «bravo, felice di aiutare chiunque, in qualunque modo possibile» è quello di “Saving 4 a sibling”, la pagina social creata dalla sua mamma Jordanna perché il suo sogno si realizzi. Lo racconta la donna alla rete televisiva canadese Ctv, scegliendo a corredo dell’intervista una foto che mostra la famiglia abbracciata e sorridente: papà Brad Pierson stringe una rosa bianca, lo fa in ogni ritratto di famiglia per ricordare la loro figlia morta alla nascita quasi dieci anni fa, Jordanna tiene in braccio Lincoln e Lincoln ride felice.

È diventato il loro centro del mondo, quel bambino biologico avuto quattro anni fa attraverso la maternità surrogata costata ai coniugi circa 85 mila dollari. E ora Lincoln vuole un fratellino o una sorellina, «ha iniziato a implorarci appena ha imparato a parlare. È gentile e adorabile, e sarebbe il migliore dei fratelli maggiori», insiste Jordanna.

Il fardello economico

Una fantastica madre surrogata, loro cara amica, si è offerta di accompagnarli in questo nuovo «sibling surrogacy journey» ma le leggi in Canada sono cambiate, i costi dell’intero processo lievitati «e per chi come noi non può allargare la famiglia da sé si tratta di un grosso fardello finanziario. Per compensare i costi abbiamo allora deciso di offrire alcuni servizi». E Lincoln si è messo a riempire kit di secchielli e cestini di uova per i bambini desiderosi di trovare il tesoro del coniglietto pasquale, sapendo che ogni cestino lo avvicinerà di più a quel fratellino desiderato.

Bambini come uova d’oro

E anche questa volta non manca nulla, non manca l’atmosfera fiabesca, la storia drammatica, il fine che può diventare ancora più lieto e l’innocente bambino. Ecco, il bambino: questa volta a fare da testimonial all’utero in affitto c’è anche l’umanissimo desiderio di un piccolo di soli 4 anni, per cui un fratellino è qualcosa che vale il prezzo dei suoi giocattoli, il prezzo del suo lavoro con gli ovetti, lui stesso è stato voluto ad ogni costo.

Un desiderio umanissimo a cui i genitori non possono dire di no, del resto basta pagare. Non lo diciamo noi, gretti e meschini, ma lo stesso accorato servizio della Ctv: «La famiglia Pierson ha lanciato una campagna per raccogliere fondi per pagare un fratello surrogato per il figlio di quattro anni Lincoln». “Pagare un fratello surrogato”: come fosse una terapia, un corso di tennis, un cagnolino o un tablet. Lincoln ha solo quattro anni, ma perché gli adulti continuano a trattare i bambini come uova d’oro, comprate, vendute e pagate in contrassegno al coniglietto pasquale?

| Tempi.it

Foto di Gabe Pierce per Unsplash

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