Le Sentinelle ricordano subito che il Ddl Zan è una proposta inutile per il fine dichiarato di proteggere dalle discriminazioni le persone che provano attrazione per lo stesso sesso, perché il nostro ordinamento «punisce già qualunque tipo di violenza, prevedendo anche aggravanti ove necessarie». Il comunicato prosegue sottolineando che in gioco «c’è la libertà innanzitutto, oggi già ridotta ai minimi termini a causa delle restrizioni che hanno stravolto completamente la nostra vita e la nostra socialità. Siamo di fronte ad una sorta di legge bavaglio, che potrà potenzialmente rendere “omofobo per legge” chiunque non si allinei al mainstream».
Le Sentinelle spiegano quindi alcune possibili conseguenze pratiche dell’eventuale approvazione del Ddl Zan: «Non sarà solo passibile di denuncia dire che l’utero in affitto è un abominio, ma anche dirsi contrari alla legge sulle cosiddette unioni civili, o anche solo non considerare il rapporto omosessuale un’opzione tra tante e ugualmente buona del rapporto uomo-donna. Non sarà più possibile sul tema esprimersi pubblicamente se non in modo “allineato” alle realtà Lgbt».
C’è la questione della tutela di bambini e ragazzi da un nuovo indottrinamento, in quanto «l’ideologia gender, già entrata nelle nostre scuole, si imporrà in maniera ancora maggiore con l’istituzione della giornata sulla cosiddetta omotransfobia», prevista dall’articolo 7 del disegno di legge e che «lede innanzitutto il primato educativo dei genitori, ma soprattutto viola l’innocenza di tutti i bambini».
Secondo le Sip, «il ddl Zan è un testo funzionale alla repressione del dissenso: si punirà (e poi si “rieducherà” come previsto dal testo stesso) chi si esprimerà in modo “non allineato” sui temi della famiglia, del matrimonio e dell’identità umana. Ma è chiaro che siamo all’interno di un disegno molto più grande», frutto di un potere che travalica i confini delle nazioni e «che impone le proprie idee, attraverso media e politica, ventiquattr’ore al giorno, sette giorni su sette, col supporto di sedicenti esperti, giornalisti, artisti che divulgano il Pensiero unico». Se verrà approvato, «questo testo impedirà di esprimere pubblicamente la verità sull’uomo, ovvero che nasciamo maschio e femmina», realtà che rimane tale e che «nessuna legge potrà cambiare». Inoltre, «la persona umana non può essere ridotta al suo orientamento sessuale, per questo ci rifiutiamo di parlare di “eterosessuali” o “omosessuali”. Ciascuno di noi è innanzitutto una creatura con dignità infinita, chiamata a compiere il suo destino buono che non passa dall’essere etichettati in base all’attrazione sessuale di un dato momento ma al progetto di bene per cui siamo al mondo»
Di qui la totale contrarietà alla proposta sulla cosiddetta omotransfobia, così come a qualsiasi compromesso politico sul tema: «Diciamo no al ddl Zan, ma diciamo no anche a qualunque testo eventualmente “addolcito o modificato”, poiché aprire la porta ad un qualunque testo sull’omofobia significa avallare le menzogne propagate da chi si fa portavoce dell’ideologia gender. Non funziona dal punto di vista strategico (lo abbiamo visto con le leggi sul divorzio, sull’aborto, sulla fecondazione assistita e sulle unioni civili, spesso avallate anche da partiti che si dicevano amici o sostenitori della causa) e soprattutto fa perdere lo sguardo con cui va combattuta questa battaglia».
In conclusione, le Sentinelle evidenziano la reale entità della posta in gioco: «Questa è una battaglia per il cuore dell’uomo, è una battaglia tra verità e menzogna, tra il bene e il male. Non possiamo avere una prospettiva meno che eterna, per questo abbiamo solo due opzioni: o seguire lo spirito del mondo e conformarci ad esso, o rispondere alzandoci in piedi per non venire zittiti».
Fonte: LaNuovaBQ.it