La Comunità Cattolica Giovanile Tedesca chiede che Dio si scriva con l’asterisco. Per renderlo fluido e “comunicabile”. Ma senza la carne non c’è incontro vero con Cristo
Dio con l’asterisco. È questa la proposta della Comunità Cattolica Giovanile Tedesca, associazione che conta più di 600mila affiliati in Germania e che ha avanzato recentemente le proprie proposte di riforma e di rinnovamento della Chiesa, sostenendo che “la rappresentazione di un Dio maschio e bianco renda più difficile l’accesso di molti giovani alla fede”. Per questo occorrerebbe sostituire quel Dio così chiaramente patriarcale con una divinità indefinita, fluida, adattabile ai soggetti e ai tempi.
I vescovi tedeschi, questa volta unanimi, hanno respinto la proposta dei ragazzi, ma l’idea rimane lì, sul tavolo, a testimoniare un cambiamento d’epoca che investe e travolge tutto.
Al di là dello spirito con il quale si possono accogliere queste istanze, e della facile risata con cui si è tentati di congedarle, c’è un tema serio che va posto: nell’epoca del corpo, dell’esasperazione della sessualità, il dato corporeo sembra essere un insopportabile punto di partenza da cui occorre prescindere per trovare il nostro vero Io, un’entità spirituale e asessuata che si declina in molti modi e in molte ipostasi, mai ferma, mai definita o definibile, sempre in costruzione. Esperti molto più quotati possono sottolineare le ricadute psicologiche di una tale posizione umana; all’osservatore tocca invece evidenziare come la perdita di ancoraggio con la realtà coincida con la perdita della propria identità.
Il dato biologico non è soltanto qualcosa che mi costringe, un retaggio di un passato lontano che mi ingabbia, ma il punto di partenza dal quale posso iniziare a incontrare me stesso, le mie paure, i miei rifiuti, la mia libertà. Questo è ancor più vero se riferito a Dio: noi non incontriamo Cristo a partire da un pensiero, da un’idea, da una concettualizzazione convincente o da un’etica incontestabile, noi incontriamo Dio nel rapporto con la carne, con la realtà, con le membra del povero che sono la Sua Parola vivente.
Se ai cristiani è tolta la carne, la carne che evangelizza e che continuamente rimette in discussione, ai cristiani è tolto Dio. O meglio: è lasciato un Dio che va bene per tutti e per tutte le stagioni. Un Dio ignoto, nascosto, lontano. Un Dio con l’asterisco.
Fonte: Federico PICCHETTO | IlSussidiario.net