LDA, concorrente del programma “Amici”, ha rivelato in diretta di soffrire di attacchi di panico, un problema di molti giovani. Ecco come affrontare la patologia.
Il coraggio di parlare in pubblico degli attacchi di panico da parte di LDA, concorrente del programma “Amici”, è davvero meritevole di ammirazione e stima non solo per il coraggio di rivelare al grande pubblico un problema personale, ma soprattutto per il messaggio di incoraggiamento a parlarne con i genitori che sono i primi punti di riferimento per i giovani. L’importanza di non nascondersi o subire questo disturbo è legato sia alle importanti conseguenze sul benessere e sulla libertà, due diritti fondamentali di ogni persona, ma particolarmente importanti nella gioventù, un momento della vita dove essere liberi di esplorare e di cogliere le opportunità che la vita offre è fondamentale per lo sviluppo psicofisico del giovane, che per la presenza di interventi terapeutici molto efficaci.
Il disturbo di panico costringe a giocare in difesa e a evitare – e il mettersi nella gabbia dell’ansia e della paura diventa il prezzo indotto dalla paura di star male – di poter sperimentare ancora l’attacco. L’attacco di panico è una forte crisi di malessere fisico e mentale che inizialmente compare a ciel sereno per poi ripetersi e innescare la paura della paura e una serie di comportamenti difensivi di evitamento che limitano sempre più la libertà di movimento. La persona colpita può sviluppare la paura di avere una malattia grave oppure diventare dipendente da una persona di fiducia quando deve muoversi o uscire fuori casa. I luoghi chiusi e affollati possono spaventarlo e indurlo ad evitarli.
Così facendo la persona perde nuove opportunità nella vita e riduce la possibilità di esplorare il mondo rischiando di rimanere isolato con la forte probabilità di finire in una fase di demoralizzazione o peggio, abusare di alcolici o ansiolitici pur di superare l’ansia e la paura di star male. E’ bene chiarire che la vulnerabilità al panico si esprime non solo con gli attacchi, ma con una sensazione di non essere a posto fisicamente, di non stare bene, che tende a mantenere la paura, anche quando gli attacchi pieni sono sotto controllo.
La buona notizia è che il disturbo di panico con le paure e le limitazioni che l’accompagnano può essere vinto, molto spesso in maniera completa con il recupero del pieno senso del benessere psico-fisico e la piena libertà di movimento e autonomia, rompendo la gabbia dell’ansia e della paura. Per superarle è importante seguire cure che gli studi scientifici hanno dimostrato essere efficaci.
A tutt’oggi soltanto la farmacoterapia con alcuni inibitori della ricaptazione della serotonina e alcune benzodiazepine e la psicoterapia cognitivo-comportamentale classica hanno solide prove di efficacia e debbono essere considerate di prima scelta, spesso integrandosi l’una con l’altra. E’ bene avere in mente che l’obiettivo della terapia deve essere la scomparsa di tutte le espressione del panico, dagli attacchi fino alle sottili sensazioni di malessere fisico ingiustificato, e, di conseguenza, di tutte le reazioni emotive difensive rappresentate dalla paura e dall’ansia con il completo recupero dell’autonomia e della libertà di movimento.
Chi soffre per gli attacchi di panico e il disturbo ad essi legato deve puntare a tornare sereno e libero al 100%, senza accontentarsi di stare semplicemente meglio. Per fare ciò è fondamentale che un clinico esperto sia in grado di offrire una cura personalizzata, organizzata e scelta a misura sulle caratteristiche cliniche e personali del paziente.nte
Fonte: Gianpaolo PERNA | IlSussidiatio.net