Scoprire di cosa ha bisogno l’altro
Una volta che abbiamo osservato, siamo capaci di scoprire la vera necessità dell’altro. A volte una rispostaccia o una lamentela può essere il riflesso di una necessità non soddisfatta (richiamo, dolore, sentirsi amati, chiedere aiuto quando ci si sente insicuri…).
Altre volte, un lungo silenzio o uno sguardo duro può riflettere un sentimento di tristezza, rabbia o incertezza che non si sa esprimere a parole.
Solo nell’osservazione attenta scopriamo angoli nascosti del partner che ci permettono di riconoscere la persona che un giorno ha conquistato il nostro cuore.
Il passare degli anni
È lì che, nonostante le manie che si possono avere, il brutto carattere e il deterioramento fisico provocato dalla malattia o dal passare del tempo, si può iniziare a vivere in modo più pieno il proprio matrimonio, che siano passati 40, 50 o più anni da quando è stato celebrato.
La chiave è nel non soffermarsi sulle cose negative, ma nello scoprire, comprendere e condividere cosa ci inquieta, ci preoccupa o ci rallegra. Forse a quel punto possiamo pensare di conoscerci già. È sicuramente vero, ma non conosciamo nostro marito o nostra moglie a quell’età, con quel bagaglio e con quello sviluppo costante che hanno gli esseri umani.
Imparare a guardare il coniuge e comprenderlo richiede un atto di volontà. È un dimostrargli la volontà di amarlo nelle sue necessità, anche quando non le condivide. È un mettersi nei suoi panni e camminare insieme a lui o a lei. Impariamo a dirci le cose, ma dicendole sulla base dell’affetto e del rispetto, a non tacere. A saper chiedere perdono e a perdonare. È un mettere alla prova quell’amore maturo, che come il buon vino migliora col tempo, ma bisogna saperlo prendere al momento giusto.
Un dialogo, in che senso?
L’intesa tra due persone è frutto di un dialogo maturo: di un dialogo interiore con se stessi (conoscersi e accettarsi nelle proprie imperfezioni) e di un dialogo esteriore con il coniuge (conoscere e accettare l’altro nella sua imperfezione).
“La vocazione al matrimonio è una chiamata a condurre una barca instabile – ma sicura per la realtà del sacramento – in un mare talvolta agitato”, dice il Papa.
È in questo camminare insieme nonostante le difficoltà che possiamo continuare a scoprire la bellezza del nostro matrimonio. Vediamo il vero senso di ogni situazione, dialogando in modo costruttivo con il coniuge. Nonostante la nostra imperfezione umana, si può vivere in modo più pieno il nostro rapporto nonostante gli anni passati dal giorno delle nozze.
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