Nei giorni scorsi, il Governo belga ha presentato un progetto di riforma del mercato del lavoro con l’obiettivo di dare risposte regolative a una situazione che, per quanto in evoluzione permanente, negli ultimi tempi è caratterizzata da cambiamenti, anche piuttosto radicali, introdotti dalla pandemia.
È noto a tutti quanto negli ultimi due anni si sia accelerato il ricorso al lavoro a distanza: il necessario distanziamento sociale non consentiva alternativa alcuna. In tutte le economie avanzate, oggi si fa i conti con questo fenomeno – anche in Italia (si veda il “protocollo sul lavoro agile”) – cercando di avvicinare distanziamento, autonomia e work-life balance.
Il lavoro agile, in particolare, nasce come forma di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. È proprio questo il grande obiettivo che il primo ministro belga Alexander de Croo ha esplicitato, ovvero quello di “dare ai dipendenti più libertà e flessibilità per conciliare meglio vita privata e vita professionale”. In questo senso, il progetto del Governo belga prevede la “settimana corta”: si tratta della possibilità di spalmare su quattro giorni le stesse ore di lavoro previste per cinque. Per il momento, la proposta è al vaglio delle Parti sociali. Solo successivamente, il Governo belga presenterà delle ipotesi legislative.