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La consacrazione della Russia è avvenuta, ma “tardi”. La profezia di Suor Lucia
— 7 Marzo 2022— pubblicato da Redazione. —
La veggente di Fatima ha anche evocato la “guerra nucleare”. Ecco i testi originali
In questi giorni è stata evocata più volte la consacrazione della Russia a Maria, secondo quanto indicato da suor Lucia, veggente di Fatima. C’è chi ha ricondotto questa consacrazione ad un segno ancora da compiere per fermare l’invasione della Russia in Ucraina e i venti di guerra mondiale che aleggiano sul pianeta. Nel libro “Un cammino sotto lo sguardo di Maria” (edizioni Ocd) si riportano i testi originali della profezia di suor Lucia. E si chiariscono alcuni aspetti inediti della consacrazione.
Tutto iniziò con una richiesta della Madonna
Il 13 luglio 1917 la Madonna, durante le apparizioni di Fatima, aveva promesso che sarebbe venuta a chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Dodici anni più tardi, il 13 luglio 1929, nel corso di una notte di adorazione solitaria davanti al Santissimo Sacramento, al solo chiarore tremulo della lampadina del tabernacolo la pastorella di Fatima vide all’improvviso che la cappella si illuminava di una luce che le era familiare.
La Salvezza della Russia
La Madonna apparve e disse a Lucia: «È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega».
«Informai di tutto il confessore, che mi ordinò di scrivere ciò che la Madonna voleva che si facesse», affermò Lucia. Da allora però, ci fu un grande “vuoto”: nessuno dei pontefici che si susseguirono riuscì ad effettuarla. La “svolta” sulla consacrazione della Russia si ebbe solo negli anni ’80, quando al soglio di Pietro salì Karol Wojtyla.
La lettera privata a Giovanni Paolo II
Il 13 maggio 1982, durante il suo incontro privato con Giovanni Paolo II a Fatima, prevedendo che il colloquio non si sarebbe potuto protrarre a lungo, suor Lucia consegnò al pontefice una lettera nella quale rinnovava la richiesta della Madonna, dicendo:
«A Sua Santità Giovanni Paolo II umilmente espongo e supplico:
la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria in unione con tutti i vescovi del mondo. Cosicché tale consacrazione costituisca un vincolo di unione per tutti i membri del corpo mistico di Cristo che, con Maria Madre di Cristo e nostra Madre, si offrano al Signore per completare l’opera di redenzione del mondo (…).
La terza parte del segreto si riferisce alle parole di nostra Signora: «Se no [la Russia] spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate» (13 luglio 1917).
La terza parte del segreto, che tanto desiderate conoscere, è una rivelazione simbolica, che si riferisce a questa parte del messaggio, legata all’accettazione o meno di ciò che il messaggio stesso ci chiede: «Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, diffonderà i suoi errori per il mondo […]».
Quindi, visto che non abbiamo tenuto conto di questo appello, dobbiamo constatare che esso si è compiuto: la Russia ha invaso il mondo con i suoi errori. E se non riusciamo a vedere ancora il compimento della parte finale di questa profezia, percepiamo che vi siamo diretti a grandi passi».
L’atto di Giovanni Paolo II
Successivamente, sempre, in occasione del pellegrinaggio a Fatima, fu Papa Giovanni Paolo II ad effettuare la consacrazione, sebbene non ancora in conformità con la richiesta della Madonna. Quello stesso anno Sante Portalupi, il nunzio apostolico in Portogallo, fece visita a suor Lucia. Durante il colloquio privato con lui suor Lucia lo informò che la consacrazione, così come era stata richiesta dalla Madonna, non era ancora stata compiuta.
Davanti alla statua della Madonna
Il nunzio trasmise l’informazione al Papa. E il 25 marzo 1984 Giovanni Paolo II, dinanzi alla statua della Madonna di Fatima che si venera nella cappellina delle apparizioni, fatta portare in Vaticano per l’occasione, esaudì pienamente la richiesta avanzata dalla Madonna ben 55 anni prima.
Le parole di suor Lucia
In una lettera dell’agosto 1989 suor Lucia chiariva alcune cose sulla consacrazione, che dapprima fu effettuata senza successo da Pio XII e Paolo VI, e poi andò in porto con Giovanni Paolo II:
“La consacrazione del mondo in conformità con quanto richiesto dalla Madonna è compiuta?
Il 31 ottobre 1942 – scrive suor Lucia – la fece Sua Santità Pio XII; in seguito mi fu domandato se era in conformità con quanto richiesto dalla Madonna: io risposi di no perché mancava l’unione con tutti i vescovi del mondo. Poi la fece Sua Santità Paolo VI il 13 maggio 1967. Mi fu domandato se era in conformità con quanto richiesto dalla Madonna. Io risposi di no per lo stesso motivo: mancava l’unione con tutti i vescovi del mondo.
Infine la fece Sua Santità Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982. Quando mi fu domandato se era conforme alle richieste della Madonna risposi di no, continuando a mancare l’unione con tutti i vescovi del mondo. Allora lo stesso sommo pontefice Giovanni Paolo II scrisse a tutti i vescovi del mondo chiedendo loro di unirsi a lui; fece portare a Roma la statua della Madonna di Fatima (quella della cappellina) e il 25 marzo 1984, pubblicamente, in unione con i vescovi che vollero unirsi a lui, fece la consacrazione così come la Madonna aveva voluto. In seguito mi fu domandato se era conforme a quanto richiesto dalla Madonna e io risposi di sì.
Da quel momento – sentenzia suor Lucia – la consacrazione è compiuta. Perché dunque questa esigenza di Dio di celebrare tale consacrazione in unione con tutti i vescovi del mondo? Perché è un appello all’unione di tutti i cristiani – il corpo mistico di Cristo – a capo della quale sta il Papa, unico vero rappresentante di Cristo in terra, al quale il Signore affidò le chiavi del regno dei cieli. E da questa unione dipendono la fede nel mondo e la carità, che è il vincolo che deve unirci tutti quanti in Cristo come Egli chiese al Padre: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato […]. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi ha mandato e che li hai amati come hai amato me» (Gv 17,21.23).
Come vediamo, dall’unione dipendono la fede e la carità che devono essere il vincolo della nostra unione in Cristo, di cui il Papa è il vero rappresentante sulla terra”.
“Lo è, ma ormai è tardi”
Qualche tempo dopo quella consacrazione, suor Lucia ebbe un dialogo con padre Luís Kondor, sacerdote della diocesi di Fatima, postulatore della causa di beatificazione degli altri due veggenti di Fatima, Francisco e Jacinta, morto in concetto di santità nel 2009.
Alla domanda di padre Kondor, se la consacrazione della Russia a Maria era realmente conforme a quanto richiesto da Maria, suor Lucia rispose: «Lo è, ma ormai è tardi!». Quando il sacerdote le chiese quale segno sarebbe stato visibile dell’accettazione di Dio e del compimento della promessa, lei rispose: «Guardate verso Est. La risposta si è vista!». Cosa voleva dire la veggente di Fatima?
L’ultimo scritto: la guerra nucleare
Nel suo ultimo scritto, suor Lucia ci mostra in che modo si è vista la “risposta del Cielo”, a cui alludeva in quel dialogo con Kondor:
“Questa consacrazione – dichiarava la veggente di Fatima – è stata fatta pubblicamente dal Santo Padre Giovanni Paolo II a Roma, il 25 marzo 1984, davanti alla statua della Madonna che si venera nella Cappellina delle apparizioni alla Cova da Iria a Fatima. Il Santo Padre, dopo aver scritto a tutti i vescovi del mondo chiedendo che si unissero a lui in quest’atto di consacrazione che stava per realizzare, la fece portare a Roma, di proposito, per mettere bene in evidenza che la consacrazione che stava per compiere dinanzi a questa statua era quella richiesta dalla Madonna a Fatima.
È da tutti risaputo che ci si trovava in uno dei momenti più critici della storia dell’umanità, in cui le grandi potenze, ostili tra loro, progettavano e si preparavano a una guerra nucleare (atomica) che avrebbe distrutto il mondo, se non totalmente, in una sua buona parte. E ciò che restava, quale possibilità di sopravvivenza avrebbe avuto? E chi sarebbe stato capace di indurre quegli uomini arroganti, trincerati nei loro piani e progetti di guerra, nelle loro idee violente e ideologie atee. schiavizzanti e dominatrici, che si credevano i signori del mondo intero, chi sarebbe stato capace di indurli a capovolgere tutto questo? A chiedere un incontro per darsi un abbraccio di pace? A cambiare i loro progetti di guerra in progetti di pace? A passare dalle ingiustizie aggressive e violente a progetti di aiuto e di appoggio, riconoscendo i diritti della persona umana abolendo la schiavitù, ecc.?
Chi, se non Dio, poteva essere capace di agire in queste intelligenze, in queste volontà, in queste coscienze, in modo da portarle a un tale cambiamento, senza paura, senza timore di rivolte da parte dei loro e degli stranieri? Solo la forza di Dio, che ha agito, portando tutti ad accettare tale cambiamento, nella pace, senza rivolte, senza opposizioni e senza condizioni.Chi è come Dio?”.
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