Ci sono circa seicento documenti, approvati dai Papi, che condannano la Massoneria, in qualunque forma. La Libera Muratoria «nega in linea di principio il valore della verità rivelata», rifiutando ogni fede nei dogmi insegnati dalla Chiesa. L’indifferentismo religioso dei massoni è caratterizzato da «una concezione di stampo deistico», incompatibile con la concezione cattolica. La Bussola intervista padre Zbigniew Suchecki, tra i massimi esperti del complesso rapporto tra Chiesa e Massoneria.
Da sempre il giudizio della Chiesa sulla Massoneria non tiene conto soltanto del fatto che l’organizzazione operi o meno contro la Sposa di Cristo, ma più in generale del suo essere in contraddizione a livello filosofico e morale con la dottrina cattolica. Si va dalla bolla di scomunica In eminenti apostolatus specula (1738) di Clemente XII alla dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 26 novembre 1983, redatta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger e approvata da san Giovanni Paolo II. I pronunciamenti della Chiesa contro la Massoneria si ripetono nei secoli e hanno ribadito che finora niente è cambiato nella legislazione sulla materia.
Del complesso rapporto tra Massoneria e Chiesa cattolica la Nuova Bussola ha parlato con padre Zbigniew Suchecki, docente nella Pontificia Facoltà di S . Bonaventura – Seraphicum e tra i massimi esperti dell’argomento, su cui ha scritto i volumi La Massoneria nelle disposizioni del “Codex Iuris Canonici” del 1917 e del 1983 e Chiesa e Massoneria. Volumi a cui si è ispirato per rispondere alle nostre domande.
Padre Suchecki, sulla relazione tra Chiesa e Massoneria quali sono i documenti che meritano di essere ricordati?
Il canone 2335 del Codice di Diritto Canonico del 1917 dichiara che coloro i quali si iscrivono alla Massoneria o ad altre associazioni dello stesso genere, che macchinano contro la Chiesa, incorrono ipso facto nella scomunica riservata alla Sede Apostolica. Negli ultimi secoli la Massoneria, fosse essa regolare, legittima, irregolare o «deviata», senza distinzioni, è stata condannata da diversi Papi in circa seicento documenti. La questione comunque è quantomai attuale perché molti cattolici appartengono alla Libera Muratoria.
Quali furono le posizioni emerse sulla Massoneria durante il Concilio Vaticano II?
La Commissione Antepreparatoria del Concilio Vaticano II aveva raccolto in sei punti le proposte dei vescovi e la documentazione che riguardavano esplicitamente la Massoneria, De secta Francomurariorum. I vescovi chiedevano esplicitamente che fosse confermata la condanna della Massoneria. Durante il Concilio Vaticano II ci fu chi cercò di presentare la Massoneria in un’ottica diversa, spingendo verso una revisione della posizione assunta in passato dalla Chiesa. Ad esempio, il tema riguardante la Massoneria fu richiamato dal card. Ernesto Ruffini durante l’89a Congregazione generale e per ben tre volte dal vescovo di Cuernavaca, in Messico, mons. Sergio Méndez Arceo, che durante la 35a Congregazione generale sottolineava che nella Massoneria ci sono molti cristiani non cattolici, i quali, se conoscessero meglio la Chiesa, potrebbero essere un fermento per eliminare dalla Massoneria quanto c’è in essa d’anticristiano e d’anticattolico. Durante la 71a Congregazione generale, monsignor S. Méndez Arceo, riferendosi alla Massoneria, disse che si sarebbero dovute «revocare le leggi che, contro tali associazioni, la Chiesa ha decretato non poche volte, affinché non capiti di separare nella Chiesa il bene dal male, andando contro la dottrina di Cristo, il quale insegnò che bisogna conservare la zizzania per non strapparla insieme col grano».
In che modo la Libera Muratoria mette in discussione la Chiesa? È una posizione mutata nel tempo?
Il fatto che la Libera Muratoria metta in discussione la Chiesa in modo fondamentale non è mutato. Questa circostanza diviene particolarmente chiara se consideriamo quale autocomprensione in concreto, quale base culturale, quale concezione del presente e quale prospettiva del futuro i liberi muratori si siano dati come programma animoso e battagliero nel documento: Tesi per l’anno 2000, pubblicato 22 anni fa. In esso si nega in linea di principio il valore della verità rivelata, e con questo indifferentismo viene esclusa fin dall’inizio una religione rivelata.
Perché tra i motivi dell’incompatibilità c’è il concetto di “verità” proprio della Libera Muratoria?
Negli anni 1974-1980 la Conferenza Episcopale Tedesca costituì una Commissione ufficialmente incaricata di esaminare la compatibilità dell’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla Libera Muratoria. A seguito dei colloqui ufficiali tra la Chiesa cattolica e la Libera Muratoria, vennero prodotte delle affermazioni conclusive del lavoro nelle quali sono stati esposti i motivi dell’incompatibilità. In esse, si legge che «i liberi muratori negano la possibilità di una conoscenza oggettiva della verità. La relatività di ogni verità rappresenta la base della Libera Muratoria. Poiché il libero massone rifiuta ogni fede nei dogmi, egli non ammette alcun dogma anche nella sua Loggia. Un tale concetto di verità non è compatibile con il concetto cattolico di verità, né dal punto di vista della teologia naturale, né da quello della teologia della rivelazione».
Nel 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede, all’epoca guidata dal cardinale Ratzinger, ha sentito la necessità di fare un documento sull’inconciliabilità tra Chiesa e Massoneria scrivendo che «vi era la possibilità che si diffondesse fra i fedeli l’errata opinione secondo cui ormai l’adesione a una loggia massonica era lecita». Si può ancora affermare che l’iniziazione dei rituali massonici è in esplicita contraddizione con quella dei sacramenti cristiani?
Al centro dei Rituali massonici si trova il concetto del «Grande Architetto dell’Universo». Nonostante la manifestazione di buona volontà nel tentativo di abbracciare ogni religione, si tratta di una concezione di stampo deistico. Questa rappresentazione di un Architetto universale che troneggia in una lontananza deistica mina i fondamenti della concezione di Dio propria dei cattolici e della loro risposta al Dio che li interpella come Padre e Signore. Come rilevato nell’affermazione conclusiva della già citata Dichiarazione del 1980 della Conferenza Episcopale Tedesca circa l’appartenenza di cattolici alla Massoneria, dunque, «le opposizioni indicate toccano i fondamenti dell’esistenza cristiana. Gli esami approfonditi dei Rituali e del mondo spirituale massonico mettono in chiaro che l’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla Libera Muratoria è esclusa».
Fonte: Nico Spuntoni | LaNuovaBQ.it