Le attività nella tecnologia virtuale potrebbero diventare realtà per milioni di lavoratori. Ma le aziende faticano a trovare profili specializzati
Con il continuo diffondersi delle possibili applicazioni del Metaverso, anche il mondo del lavoro si sta piano piano rimodellando, anche grazie alla creazione di nuove forme di collaborazione e interazione a distanza. Diventa sempre più semplice, per lavoratori sparsi in ogni angolo del globo, partecipare a riunioni di lavoro o progetti in team senza spostarsi dalla propria postazione. Attraverso gli avatar, inoltre, sarà possibile trovare nuove vie per rendere più semplici le connessioni, le interazioni e la collaborazione tra colleghi. La tecnologia, inoltra, rivoluzionerà la formazione e l’acquisizione di nuove competenze, rendendo più semplice, immediata e interattiva l’acquisizione di nuove competenze. «Questa rivoluzione – spiega Francesca Contardi, managing director di EasyHunters – porterà, ovviamente, alla nascita di nuove figure professionali: le aziende avranno bisogno di professionisti per realizzare prodotti e spazi virtuali, di sviluppatori e programmatori, ma anche di venditori ed esperti di sicurezza informatica. Si tratta di opportunità molto interessanti, anche a livello economico. Le figure più ricercate saranno ingegneri, designer e creator i cui stipendi variano in funzione dell’esperienza acquisita. È difficile dare cifre esatte, ma possiamo affermare che, in generale, le retribuzioni partono dai 40mila euro lordi all’anno». Negli ultimi due anni di pandemia abbiamo visto quanto la sicurezza informatica sia cruciale per tutte le aziende. Una figura sarà strategica e indispensabile anche nel mondo virtuale sarà quella dell’esperto in cybersecurity. Le retribuzioni sono molto interessanti, anche per i profili più junior: un esperto in cybersecurity a oggi percepisce un reddito che si aggira intorno ai 50mila euro. Teniamo presente, infatti, che per diventare esperto bisogna comunque aver acquisito esperienze informatiche precedenti e i profili non sono mai totalmente junior. «Le nuove opportunità di lavoro – aggiunge Contardi – non riguardano solo informatici, sviluppatori o ingegneri. Le aziende cercheranno anche architetti e designer per occuparsi della realizzazione di nuovi edifici, di modellazione 3D o della grafica. Anche il mondo del turismo, infine, richiederà nuovi professionisti per progettare viaggi virtuali, prenotare biglietti o negoziare tariffe migliori. Anche per i nostri avatar». Inoltre le riunioni nel Metaverso potrebbero diventare realtà per milioni di lavoratori nel prossimo futuro, centinaia di aziende stanno cercando o costruendo uffici nella tecnologia virtuale. Una ricerca condotta da Regus, brand parte di Iwg – il più grande gruppo mondiale di spazi di lavoro flessibili presente in Italia con i marchi Copernico, Spaces, Signature e Hq – ha rilevato che due terzi (66%) dei dirigenti d’azienda considerano il Metaverso come la naturale evoluzione del lavoro ibrido e che la metà (48%) sta esplorando lo spazio ufficio all’interno del mondo online per i propri dipendenti. Consentendo ai lavoratori di diverse sedi di interagire tramite avatar 3D, i dirigenti ritengono che il Metaverso avrà un impatto significativo sul nostro modo di lavorare. Il 70% prevede che aumenterà la richiesta di lavoro flessibile, in quanto ridurrà la necessità per il personale di lavorare dalla stessa sede. Il top management ritiene inoltre che la flessibilità offerta dal Metaverso porterà una serie di opportunità, tra cui una maggiore varietà di ambienti di lavoro (62%), un miglioramento della salute mentale (57%), una riduzione del presenteismo (54%) e un miglioramento dei rapporti tra i lavoratori in trasferta e quello in ufficio (54%). Sette su 10 (71%) pensano inoltre che offrirà nuove opportunità di business, una notizia gradita tra i timori di una recessione all’orizzonte. Nonostante l’entusiasmo del management per il Metaverso, i lavoratori temono che le aziende non siano ancora pronte per fare il grande passo con la nuova tecnologia. Quasi due terzi (63%) pensa che il proprio datore di lavoro aspetterà di vedere come si comportano le altre aziende prima di investire in prima persona, mentre meno della metà (46%) pensa che la propria azienda sarà una visionaria del Metaverso. Solo il 6% pensa che la propria azienda adotterà la tecnologia nei prossimi 12 mesi, mentre la maggior parte (33%) prevede che ci vorranno 3-4 anni. L’entusiasmo dei lavoratori per la rapida adozione di questa tecnologia è dovuto ai vantaggi percepiti. La comunicazione tra i membri del team (44%), il lavoro di squadra (41%), le opportunità di lavoro a distanza (40%) e la creatività (39%) sono stati identificati dal personale come i maggiori vantaggi del lavoro nel Metaverso. Per quanto riguarda l’implementazione della nuova tecnologia, il 56% del top management afferma che lo spazio condiviso per gli uffici sarà fondamentale. Il 61% è così ottimista sulle sue prospettive che ritiene che diventerà fondamentale per le comunicazioni tra i diversi uffici aziendali. Un’indagine condotta separatamente da Regus ha rilevato che il numero di aziende interessate ad applicare un modello di ufficio ibrido sia, infatti, tre volte superiore al numero di imprese che intendono continuare a lavorare come prima della pandemia. Questo suggerisce che l’interesse per il lavoro nel Metaverso non potrà che aumentare. Per soddisfare questa domanda, Iwg prevede di aggiungere alla sua rete globale più di 1.000 nuove sedi nel corso del 2022, la maggior parte dei quali in zone rurali e suburbane. «Il cambiamento nel mondo del lavoro è quasi sempre guidato dalla tecnologia – dichiara Mark Dixon, fondatore e ceo di Iwg –. Negli anni ’90 la posta elettronica ha trasformato il modo di fare business; l’inizio della pandemia ha portato milioni di persone in tutto il mondo ad adottare in modo permanente strumenti e piattaforme basate sul web come Zoom e Teams per consentire un lavoro più efficace”. Quest’ultima ricerca dimostra che il top management si aspetta che il Metaverso avrà un effetto trasformativo sul lavoro ibrido. Consentirà una migliore collaborazione per le persone che lavorano in tutto il mondo, riducendo la necessità di fare i pendolari e permettendo una maggiore flessibilità negli orari di lavoro quotidiani».
Le offerte di lavoro nel Metaverso
Proseguono i lavori di costruzione del Metaverso di Coderblock. Dopo il primo test in Closed Beta, la blockchain company italiana è in cerca di nuovi beta tester per prepararsi al lancio ufficiale di Hexagon Plaza, primo hub di Coderblock Metaverse fruibile da browser che ha il volto di una città futuristica virtuale. Per candidarsi sarà necessario iscriversi al server Discord di Coderblock (https://discord.gg/coderblock) e viverlo in maniera attiva attraverso l’interazione con i membri della community e i nuovi utenti: al suo interno è presente un canale dedicato (howto-betalist), ambiente condiviso in cui gli amministratori lanciano periodicamente delle sfide agli iscritti tra cui, per esempio, ricondividere un post taggando i propri amici o invitare nuovi utenti. «L’esperienza dell’utente ha un ruolo centrale all’interno del metaverso, per questo abbiamo deciso di coinvolgere alcuni membri della nostra community e far provare loro in prima persona la piattaforma prima del suo lancio ufficiale. I feedback dei beta-tester sono per noi preziosi perché ci permettono di effettuare continui miglioramenti a quella che sarà la versione di Coderblock Metaverse aperta al pubblico», dichiara Danilo Costa, ceo e fondatore di Coderblock.
Intanto Caffeina amplia il proprio organico ricercando 20 nuovi creator da aggiungere ai 237 già presenti nel team multidisciplinare della digital native agency, fondata nel 2012 da Tiziano Tassi, partner e ceo, Antonio Marella, partner e coo, e Henry Sichel, general manager. Dando vita a campagne di comunicazione integrata e progetti di innovazione digitale, Caffeina trasforma le marche in “brand esperienziali”, avvicinandole alle persone e sfruttando tutte le leve del marketing contemporaneo. L’agenzia – con sede a Milano, Parma e Roma – offre la possibilità di lavorare con flessibilità. Di recente ha ottenuto per la prima volta la certificazione di Great Place to Work, ha chiuso il 2021 con una crescita del 45% sull’organico e 13 milioni di euro di fatturato, mentre per il 2022 punta a raggiungere i 16 milioni di euro e ad avvicinarsi agli obiettivi del Towards 2025, il piano strategico di investimenti partito nel 2020. L’agenzia, infine, ha di recente aperto una nuova sede a Milano, in via Tortona 72, dove prevede di accogliere 80 creator nei prossimi mesi, che avranno così a disposizione un luogo dove incontrarsi e collaborare. Le candidature si possono inviare mediante questo link: https://caffeina.com/jobs.
Fonte: Maurizio Carucci | Avvenire.it