Con la mia amica Raffaella un ritornello abbastanza ricorrente è “la gente sta male”. Viene fuori quando commentiamo qualcosa che ci sembra incomprensibile, una condotta squinternata o evidentemente insensata. Forse non sempre lo spirito con cui lo diciamo è caritatevole e cristiano, di certo non da parte mia, però a volte sì.
In ogni caso, è vero. Tanta gente sta male, molto male. E non sa, non sappiamo (mi metto a pieno titolo nella categoria), che spesso il malessere viene dal non avere consegnato il cuore a Dio. Certo, poi c’è il dolore, la sofferenza, la prova, e in quei casi è difficile “stare bene”: i santi veri ci riescono, in un senso profondo, a soffrire, ma a rimanere nella pace che viene dal sapere di avercela messa tutta, di avere un cuore consegnato.
Una volta in un periodo faticoso della mia vita ho trovato per terra un santino di Don Bosco che diceva: “nella mia vita io non mi sono mai preoccupato di niente, ho cercato di fare la volontà di Dio, e per il resto ho affidato tutto a Lui e alla Vergine”. Cito a memoria perché lo ho regalato a un figlio che cominciava un a cosa importante, e ora sarà sepolto sotto tonnellate di fumetti, temo. Ecco, quella è una posizione davvero invidiabile.
L’unico nemico della felicità è il peccato. Invece oggi il peccato è stato completamente rimosso dal discorso pubblico. Tutto è consentito, tutto viene fatto, e per questo la gente sta male.
È sempre stato così, non dico che oggi la gente sia peggiore di ieri. La fregatura è sempre la stessa: convincere l’uomo che Dio vuole toglierti qualcosa, vuole rubarti la felicità, e quindi si è inventato questa cosa del peccato, per vietarti le cose che ti fanno stare bene. Invece il peccato – noi che ci fidiamo dell’amore del Padre ne siamo certi – è qualcosa che ti fa stare male, è, letteralmente, sbagliare mira. La gente sta male, dunque, noi stiamo male quando sbagliamo mira, e il peggio è per noi, a Dio non togliamo nulla.
La gente sta male anche perché quasi nessuno ormai parla del peccato: se tu non sai che è una questione di prendere la mira, se non sai neanche da che parte sta il bersaglio. e men che meno si parla del peccato originale, cioè dell’intrinseca impossibilità dell’uomo di fare il bene, o per mantenere l’immagine, di centrare il bersaglio, senza la grazia.
Di queste cose che sembrano dimenticate, a volte persino dai sacerdoti (più di una volta mi è capitato di cercare di convincere un sacerdote in confessionale che quella cosa che avevo fatto non si poteva fare, che era un peccato), parleranno dei sacerdoti a san Pietro il 24 settembre, per annunciarci che Gesù è venuto per salvarci dai peccati e che nella confessione possiamo consegnarglieli tutti. È possibile guarire! Vorrei fare volantinaggio ovunque, vorrei che questa notizia arrivasse a tutti. È possibile essere felici, qualunque siano gli errori che abbiamo fatto. È possibile chiedere perdono, è possibile essere perdonati davvero.
Aiutateci a dire a tutti che si può venire il 24 settembre per una giornata di grazia, che occorre iscriversi per motivi organizzativi, che è tutto gratuito, che il Signore ci sta aspettando a casa sua, a braccia aperte, perché è morto per questo. Esserci in carne e ossa non è la stessa cosa che ascoltare in streaming (che stiamo cercando di organizzare), perciò vi chiediamo di aiutarci a spargere la voce. Mandate se potete la locandina digitale nelle vostre chat, e magari se possibile affiggete quella cartacea nelle parrocchie dove ve lo consentono (se questa cosa ce la fa fare il Papa a casa sua, immagino che i parroci non abbiano nulla da dire, ma non si sa mai).
Se qualcuno di voi desidera venire ma ha problemi economici, ci scriva pure. Vi aiuteremo come abbiamo fatto altre volte, nell’anonimato. Allo stesso tempo, se qualcuno desidera dare una mano a una persona in difficoltà e pagare un biglietto, ci scriva, e lo metteremo in contatto con chi ha bisogno. Oppure si può versare un’offerta anche piccola, anche parte di un biglietto, al nostro Iban, IT70C0303201400010000709065
La Basilica, cioè l’edificio, ci è offerto gratuitamente, ma le spese per i servizi sono tantissime. Noi comunque non ci preoccupiamo perché questa organizzazione è una cosa che Dio ha benedetto con i fatti, senza possibilità di dubbio, e siamo certe che lo farà ancora (anche con un vostro piccolo aiuto, che si potrà dare anche il giorno stesso in Basilica, per chi potrà; gli altri faranno anche per chi non potrà, come si fa tra fratelli che si vogliono bene).
Fonte: BlogCostanzaMiriano.it