Secondo l’European Center for Law and Justice anche chi passa al cristianesimo deve subire l’ostilità di famiglie e comunità. This report, based on first-hand interviews, reveals the challenges that ex-Muslim European converts face when leaving their religion. All ex-Muslims suffer from their decision to leave Islam, but the difficulties they encounter vary significantly. While the majority face ostracization, some have also experienced violent assault. Even though Sharia Law is not enforced in Europe, the growing presence of important Muslim communities in major European cities poses a threat to the religious freedom of those seeking to leave Islam.
__________________________________
In Europa esiste un fenomeno poco noto ed esplorato: l’ostilità contro i musulmani che si convertono da parte delle loro famiglie, le quali perpetrano forme di oppressione come l’esclusione e, seppur molto raramente, attacchi più radicali. Il rapporto La persecuzione dei cristiani ex musulmani in Francia e in Europa dell’organizzazione non governativa European Center for Law and Justice cerca di portare alla luce le situazioni di queste persone, nonostante non esistano dati precisi sulle conversioni. In Paesi dove non c’è il reato di apostasia, tra l’altro, coloro che hanno dato la loro testimonianza per la ricerca non hanno voluto che il proprio nome e cognome comparisse.
Come si legge su ACI Stampa, che ha analizzato il documento, in Francia i convertiti dall’islam potrebbero essere tra le quattro e le trentamila persone all’anno, di cui circa trecento che ricevono il battesimo per entrare a far parte della Chiesa cattolica (dato della Conferenza Episcopale Francese). Il loro percorso risulta perlomeno difficile e generalmente pericoloso, visto che la maggior parte di essi sperimenta persecuzioni che vanno dal disprezzo alla violenza. Queste avvengono prima in famiglia e poi nella comunità e mirano perlopiù a stabilire una sorte di “morte sociale” dell’individuo, in quanto l’aspetto comunitario è fondamentale nell’islam
Ma i pericoli, secondo il rapporto, sono anche anonimi e, quindi, si possono materializzare in ogni momento. Ci sono infatti islamisti che cercano di tenere traccia dei convertiti e, se li scoprono, li minacciano. Inoltre, possono sorgere problemi legati all’applicazione della shari’a nel Paese di origine del convertito. Ad esempio, esso potrebbe perdere parte della sua eredità. In generale, le conversioni costano maggiormente alle donne, che rappresentano circa il settanta percento del fenomeno. Siccome il loro gesto viene considerato causa di maggior disonore, esse subiscono atti di persecuzione a un grado consistentemente più elevato degli uomini.
L’ostilità verso coloro che passano al cristianesimo ha anche come conseguenza i danneggiamenti ai siti cristiani, ormai ricorrenti nel continente europeo. Nel 2019, l’OSCE – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha registrato cinquecento attacchi. Conoscere, comprendere e non trascurare tale realtà appare dunque necessario per migliorare il dialogo interreligioso.
Fonte: BlogFrancescoMACRI.it