Il film
Le vicende, tratte da una storia vera, si svolgono nel 1939 in una scuola femminile anglo-tedesca sulla costa meridionale dell’Inghilterra frequentata dalle “figlie e dalle figliocce” dei più importanti gerarchi nazisti, esistita dal 1932 al 1939. Siamo alla vigilia dell’invasione della Polonia e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e questa attesa angosciante viene resa palpabile, in contrapposizione alle scene di azione. Un film spionistico che, nel susseguirsi di colpi di scena, inseguimenti, omicidi e fughe, si configura anche come film d’azione, con importanti sfumature morali.
La trama
La scuola femminile diventa la copertura per operazioni di spionaggio da parte tedesca e da parte inglese; infatti il protagonista, che si finge insegnante di inglese, viene incaricato di scovare informazioni preziose per il governo inglese e di impedire una prevedibile fuga delle studentesse. Gli inglesi, infatti, vorrebbero imprigionarle in caso di scoppio del conflitto per usarle come arma di dissuasione. L’insegnante fissa delle ragazze, Ilse Keller, è, in realtà, un agente al servizio delle SS, la cui missione è quella di raccogliere informazioni sugli agenti segreti britannici e sorvegliare le ragazze assicurandosi che ritornino in patria prima dello scoppio della guerra senza essere scoperte, o, nel caso la missione fallisca, fare in modo che non vengano catturate, a qualunque costo.
Il messaggio
La pellicola racconta una delle tante, piccole storie di resistenza all’avanzata nazista. Questo fa sì che si possa raccontare la Storia risultando originali sia nelle vicende presentate, sia nel ritrarre il punto di vista delle ragazze, ignare di tutto. Ci viene, infatti, mostrata l’innocenza dei loro occhi davanti ai colpi di scena, alle rivelazioni, in modo tale che lo spettatore sia allo stesso loro livello di conoscenza dei fatti. Il messaggio non è semplicemente quello di mostrare quanto i tedeschi fossero nel torto e, quindi, invitare a opporvisi, ma soprattutto quello di interrogarsi su ciò che ci circonda, andando oltre le apparenze e i ruoli mostrati.
Il tema della vita
Il tema della vita emerge nelle scelte etiche assunte dai vari personaggi. Il protagonista opta per il bene, non solo perché è un agente britannico, ma anche perché sa che salvare le ragazze è la via giusta da prendere. Questo non ci viene esplicitato direttamente, ma lo si può evincere da alcuni sguardi molto espressivi del protagonista stesso. Scegliere il Bene, anche quando questo comporta fatica anche per la mancanza di consenso e collaborazione sociale non è semplice, ma è ciò che ci esorta a compiere questa pellicola, soprattutto nel dramma delle ultime scene. La signorina Keller, infatti, è pronta a fare fuggire le ragazze con l’appoggio di alleati, ma la missione fallisce e, dunque, è pronta a sacrificarle. In questi momenti di suspence anche colei che si rivela l’antagonista riesce ad aggrapparsi al buon senso e alla pietà e, chissà, anche ad ottenere una redenzione dell’anima. La redenzione è possibile per chiunque, anche per i più grandi peccatori se si pentono dei propri errori e si lasciano abbracciare dalla misericordia infinita di Cristo.
Virginia Banfi
link al trailer: https://youtu.be/y4RfxPiU9ME