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Tensione con i propri cari: affrontare o fuggire?

Dobbiamo chiederci se le tensioni sono generative o distruttive: se le affrontiamo e diventiamo più noi stessi, o se rifiutiamo di affrontarle per amore di una falsa pace.

Le parole che Gesù usa nel Vangelo di oggi potrebbero essere facilmente fraintese. Eppure Gesù li parla per fomentare non il fondamentalismo religioso, ma piuttosto una passione per la vita che molto spesso è sconosciuta alle persone infelici. Quando dice: “Sono venuto per dare fuoco alla terra, e come vorrei che fosse già ardente!” non si riferisce a un fuoco di guerra, o di distruzione, ma a quel fuoco che i discepoli di Emmaus sentivano ardere nel loro cuore quando parlavano con Gesù risorto in persona. Dopo averlo riconosciuto, si chiedevano: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto quando conversava con noi?”

Un insegnante che ha il fuoco dentro parla con parole che accendono il fuoco. I genitori appassionati della loro vita accendono la passione nei loro figli. Un cristiano che arde di vita, trasmette la vita piena agli altri. Questo è il fuoco di cui parla Gesù. 

Ma poi continua:

“Credi che io sia venuto per stabilire la pace sulla terra? No, ve lo dico io, ma piuttosto divisione. D’ora in poi una famiglia di cinque persone sarà divisa, tre contro due e due contro tre; un padre sarà diviso contro suo figlio e un figlio contro suo padre, una madre contro sua figlia e una figlia contro sua madre, una suocera contro sua nuora e una nuora contro sua madre -legalmente.”

La divisione di cui parla Gesù è la tensione che nasce quando ognuno è pienamente se stesso. Le crisi infatti possono sorgere solo tra i vivi, e la crisi di cui parla genera vita; il conflitto, d’altra parte, ne è una degenerazione. 

Pertanto, non dobbiamo avere paura delle tensioni che si creano anche nelle relazioni più intime, ma dobbiamo chiederci se sono generative o distruttive; cioè se li affrontiamo e così diventiamo più noi stessi, o se rifiutiamo di affrontarli per amore di una falsa pace. Non è questo il motivo per cui un figlio si scontra con suo padre? Non è per questo che una nuora si scontra con la suocera? È la crisi di chi vuole essere se stesso e non l’incarnazione delle aspettative degli altri.

Fonte: Luigi EPICOCCO | Aleteia.org

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