In preghiera per Sinisa. La Chiesa di Bologna invita a una veglia domenica 18 dicembre alle 20.45 nella basilica di Santo Stefano. A guidarla don Massimo Vacchetti, giovane sacerdote che nella diocesi petroniana si occupa di pastorale dello sport e della Cittadella della Carità a Villa Pallavicini, alle porte del capoluogo. È qui che il 3 luglio 2021 don Massimo invitò Sinisa per una chiacchierata sul suo libro La partita della Vita, scritto con Andrea Di Caro. «Quella sera Miha era radioso – ricorda il don ad Avvenire –- Aveva una luce e una contentezza unica. Parlò del suo rapporto con Dio, raccontando di Medjugorje e di come qualcosa lì lo commosse. Parlò della sua famiglia e della guerra, di calcio e del Bologna. Parlò molto della malattia e della sua fragilità, ma soprattutto ricordo la tenerezza e l’audacia con cui parlò di sua moglie». Del viaggio a Medjugorje aveva fatto cenno il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna, nel suo messaggio di cordoglio nel quale ricordava di averlo «incontrato più volte» stabilendo con lui «un rapporto di amicizia». E della visita alla città mariana – riferisce Zuppi – disse che «“ho pianto come un bambino e sono diventato uomo”». Aggiunge Vacchetti: «Fu molto pudico nel raccontare questa storia, ma era evidente che a Medjugorje, anni addietro, era accaduto qualcosa».
A Roma la camera ardente per l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic è allestita in Campidoglio e resta aperta dalle 10 alle 18 di domenica 18 dicembre. Lunedì 19 il funerale alle 11.30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza Esedra.
Fonte: Francesco Ognibene | Avvenire.it