Il mondo nel 2023. Quiete dopo le tempeste… Really?
— 27 Gennaio 2023
— pubblicato da Redazione. —
Dopo due anni di pandemia, il 2022 doveva essere un anno liberatorio. E invece è arrivata, imprevedibile, la tempesta. L’invasione russa dell’Ucraina ha lasciato tutta la comunità internazionale attonita. I venti della discordia sembravano sul punto di far saltare anche i fragili equilibri fra Cina e Taiwan. I prezzi dell’energia si sono impennati, e l’inflazione è schizzata alle stelle, mentre la globalizzazione sembrava andare in frantumi. Oggi il temporale infuria ancora sulle nostre teste, ma sembra che all’orizzonte le nubi si stiano diradando. Il conflitto in Ucraina sembra entrato in una fase di stallo. L’Europa si è rifornita di approvvigionamenti di gas sufficienti a passare l’inverno. La Black Sea Grain Initiative e il calo dei prezzi del grano hanno scongiurato una crisi alimentare mondiale. E l’inflazione sembra finalmente aver rallentato la propria scalata. Ma la tempesta è lungi dall’essere passata, e così oggi non possiamo che guardare circospetti al 2023, chiedendoci se la quiete sia realmente in arrivo. Nel 2023 saranno numerosi i quesiti a cui si cercherà di trovare risposta. I prezzi torneranno alla normalità, consentendo di allontanare i rischi – a oggi sempre più concreti – di una nuova recessione globale? E che dire dei timori relativi all’approvvigionamento energetico (soprattutto in Europa) e alla crescente frammentazione commerciale? La guerra in Ucraina si avvierà finalmente verso un negoziato di pace o assumerà le forme di un “conflitto congelato”? Per non parlare delle altre aree di tensione geopolitica: a cominciare dalla crescente competizione tra Cina e Stati Uniti per la leadership tecnologica, con l’Unione Europea che cercherà di recuperare terreno in cerca di maggiore e coordinamento tra i 27 Stati membri. E che ne sarà della transizione green e della lotta al cambiamento climatico dopo un anno che ha imposto a molti paesi di tornare alle fonti fossili per soddisfare i propri bisogni energetici di breve periodo? L’esperimento riuscito della fusione nucleare lascia presagire una rivoluzione totale in questo ambito, ma per ora è stato compiuto solo il primo passo. Anche gli appuntamenti chiave del 2023 saranno all’insegna dell’incertezza. A partire dalle elezioni in Nigeria e Turchia, paesi fondamentali per gli equilibri geopolitici ed economici nelle rispettive regioni. E anche con riferimento all’India e al Brasile, potenze emergenti che saranno – per motivi diversi – sotto i riflettori. Delhi ospiterà per la prima volta il G20, mentre al timone del gigante sudamericano torna per la terza volta Lula, accompagnato da aspettative molto elevate. Mentre la regione del Golfo promette di diventare sempre più rilevante, facendo leva su una posizione di neutralità che consente di sfruttare il ruolo sempre più cruciale di fornitore energetico.
Fonte: INSPIonline.IT
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