Definizione del concetto di Libertà Personale
Secondo il “Dizionario Garzanti di Psicologia” il concetto di Libertà, pur avendo la sua sede propria di elaborazione e di approfondimento nella tradizione filosofica, è stato affrontato nell’ambito della psicologia della personalità su due livelli di studio:
- assenza di costrizioni o impedimenti (libertà da…)
- capacità di determinarsi secondo un’autonoma scelta in vista di fini con ricerca dei mezzi adeguati (liberta per…)
Nel presente scritto ci concentreremo prevalentemente su questo secondo aspetto, ponendo in risalto come un’autentica libertà possa derivare esclusivamente da un adeguato grado di consapevolezza interiore e di comprensione della realtà.
L’uomo, nel corso della sua storia, ha dimostrato come il desiderio di libertà personale abbia sempre costituito uno dei motori più importanti alla base del desiderio di miglioramento delle proprie condizioni esistenziali. Il problema della libertà personale, con riferimento prevalentemente alle condizioni di vita di un adulto occidentale moderno, si è notevolmente modificato nel corso del tempo. Si è passati, infatti, da una condizione in cui la libertà era qualcosa da conquistare nei confronti di una volontà altrui, ad una realtà in cui il bisogno di liberare se stessi ed il proprio potenziale creativo si scontra per lo più con i limiti ed i blocchi che poniamo a noi stessi.
Non sempre questo basilare assunto ci è chiaro, e tendiamo ad attribuire la nostra percezione di mancanza di libertà a qualche causa esterna. Per questo motivo, se siamo alle prese con un problema di “mancanza di libertà” dobbiamo prima di tutto acquisire una più elevata consapevolezza in merito alle reali cause di questa condizione.
Sigmund Freud, sostenitore dell’esistenza di un elevato grado di “determinismo psichico” affermava che “c’è molta meno libertà ed arbitrarietà nella vita psichica di quanto siamo propensi a credere, forse non ce n’è affatto. Ciò che chiamiamo caso nel mondo esterno può, come è noto, risolversi in leggi; così anche ciò che chiamiamo arbitrarietà nella mente si basa su leggi che solo ora cominciamo oscuramente a sospettare”. Aggiungendo che “siamo consciamente confusi e inconsciamente controllati”, ribadiva la sua convinzione circa la ben poca possibilità per l’uomo di svincolarsi da un “destino” che lo vedrà diventare un prodotto di ciò che l’ambiente (famiglia, educazione, ecc.) ha fatto di lui.
Il suo punto di vista è dunque scarsamente ottimista relativamente alla capacità dell’uomo (in generale) di poter disporre di adeguata libertà da ciò che lo ha condizionato. Lo stesso Freud ha però espressamente ammesso che l’arte, ad esempio, è il prodotto della capacità dimostrata da alcuni individui di effettuare una sublimazione degli istinti sessuali, giungendo ad una gratificazione di tipo diverso e riorientata verso un piano mentale. Sembra dunque del tutto verosimile che pur sostenendo un punto di vista molto deterministico, il padre della Psicoanalisi sia stato anche possibilista verso forme di espressione diverse da ciò verso cui l’istinto condurrebbe.
Libertà Personale e Consapevolezza Interiore
L’osservazione di Freud a proposito del determinismo psichico ci offre l’opportunità di riflettere sul fatto che effettivamente, in mancanza di una autentica presa di coscienza sul proprio mondo interiore e di uno sforzo volitivo volto a rettificare pensieri e azioni poco funzionali, la nostra tendenza è certamente quella a vivere secondo la nostra “via di minor resistenza”. Senza un adeguato lavoro auto-introspettivo è piuttosto difficile sfuggire alle tendenze meccanicistiche a cui la vita ci condanna, e tutto questo, alla fine, altro non è se non mancanza di libertà personale.
E dal momento che siamo “consciamente confusi e inconsciamente controllati”, la nostra libertà di pensiero, di azione, di scelta, ecc. sarebbe, da questo punto di vista, solamente un’illusione. La conquista della libertà personale è dunque un percorso di lavoro interiore che parte dalla presa di coscienza dei ai meccanismi che dirigono le proprie scelte, che evolve lungo la linea dello sviluppo della Volontà (in tutti i suoi aspetti) e che culmina nell’acquisizione di una profonda consapevolezza sul proprio scopo della Vita.
Solo così è infatti possibile spezzare quelle catene che vincolano alla prevedibilità, al determinismo e alla mancanza di potere e creatività personali. Le persone di grande potere non ne sono infatti assoggettate, e grazie alla loro forza di carattere si svincolano facilmente dalla loro via di minor resistenza.
La conquista della libertà personale ha dunque un sapore di tipo “spirituale”, dal momento che questo viaggio alla ricerca del proprio Sé più autentico non può prescindere da una maggiore consapevolezza su noi stessi e sulla nostra più autentica natura.
Anche Carl G.Jung insisteva sul fatto che senza una presa di coscienza su ciò che dal profondo del nostro inconscio guida la nostra esistenza, la libertà personale ne risulta fortemente limitata. Egli affermava infatti che “Quando un fatto interiore non viene reso cosciente, si produce fuori, come destino”.
Un diverso discorso andrebbe fatto per quelle circostanze di vita che, indipendentemente da fattori esterni, sembrano condizionare (e in certi casi limitare pesantemente) la libertà personale. Si pensi ad esempio alle infermità fisiche, alla mancanza di denaro o di mezzi, che determina spesso frustrazione e senso di impotenza. Ma anche in questo caso, per quanto possa sembrare paradossale, la via per emergere da situazioni di questo tipo è la stessa appena descritta.
Se è vera l’espressione (da alcuni attribuita ad Einstein) che “i problemi non possono essere risolti allo stesso livello di coscienza in cui sono stati generati”, è vero anche il fatto che senza una opportuna presa di coscienza sul nostro scopo nella vita e sulla nostra natura più autentica, sarà molto difficile riuscire ad elevarsi al di sopra di quel “livello di coscienza” che ci costringe alla frustrazione e alla sensazione di mancanza di potere e libertà personale.