L’artista americana stasera ad Assisi presenta il brano “God for love” ispirato dalle parole pronunciate nel 2008 da Benedetto XVI a Ground Zero
«O Dio se puoi, / l’universo consola / e se hai pietà di noi / dacci il coraggio di credere in te / nei pensieri tuoi / dove Pace e Amore regnano / tra le nazioni e dentro i nostri cuori». Queste parole furono pronunciate da papa Benedetto XVI il 20 aprile 2008, a Ground Zero, nel memoriale dell’attentato alle Torri Gemelle; le stesse parole che anche papa Francesco lesse durante l’incontro interreligioso a New York il 25 settembre 2015. Questa preghiera, nata in inglese, ora è diventata una canzone emozionante, musicata dall’autore fiorentino Beppe Dati e affidata alla splendida voce della cantante statunitense naturalizzata italiana Amii Stewart. God for love, questo il titolo verrà interpretata dall’artista in anteprima mondiale questa sera durante il concerto solidale “Con il cuore. Nel nome di Francesco” condotto da Carlo Conti dalla basilica di Assisi su Raiuno, in diretta alle 21.25, su Rai Radio 1 e in streaming su Rai Play. Ospiti anche Fiorella Mannoia, Pooh, Nek, Francesco Renga, Mr Rain della serata benefica di solidarietà dei Frati del Sacro Convento di Assisi, che da più di 20 anni aiuta e sostiene chi soffre e chi si trova in difficoltà.
Come spiega Padre Enzo Fortunato, quest’anno i francescani sosterranno, oltre alle mense francescane in Italia e la popolazione siriana colpita dal terremoto, anche le popolazioni colpite dall’alluvione tramite la comunità dei frati francescani di Faenza. Fino al 15 luglio si può donare inviando un sms o telefonando al 45515. Amii Stewart canterà nuovamente God for love il 10 giugno davanti a papa Francesco in Piazza San Pietro. A raccontarlo è la stessa artista americana (ma residente da molti anni in Italia) che dopo i successi mondiali nella musica dance (chi non ricorda il celebre Knock on wood) e i duetti con Gianni Morandi ha accettato adesso quest’altra sfida importante.
Amii Stewart, come è nata questa preghiera musicale?
Il progetto l’ho trovato bellissimo soprattutto per le parole del Papa. Quando Beppe Dati mi ha inviato il brano, che lui aveva musicato, ho riflettuto molto su questa preghiera che è scritta per l’11 settembre, ma oggi ci troviamo nella stessa situazione, cambia solo il Paese, che è l’Ucraina. Il 30 maggio uscirà anche un video della canzone girato ad Assisi perché san Francesco significa pace, quando sentiamo ed è la cosa che vorremmo che la canzone esprimesse.
Il brano sarà in inglese?
Sì, perché corrisponde al testo letto da papa Benedetto a Ground Zero per l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. Sarò accompagnata dall’orchestra e da un coro di bambini.
Cosa l’ha colpita del testo?
È una preghiera bellissima, la cosa brutta è che è nato per l’11 settembre ma le parole valgono ancora oggi. Ho pensato quanto è assurda la guerra, quanto siamo stupidi, ingrati noi uomini, abbiamo la memoria troppo corta, siamo troppo egoisti.
Umanamente lei come sta vivendo questo periodo?
Ho deciso di guardare i tg una volta sola al giorno. Io provo tanto dolore: faccio le mie offerte per l’Ucraina e per la tragedia della Romagna, ma mi fa molto male vedere certe immagini. Sarà l’età, sarà che nella vita ho visto troppo, ma non sono più in grado di sopportare i dolori.
E’ la prima volta ad Assisi per lei?
E’ la prima volta che canto ad Assisi ed è una emozione molto bella, molto suggestiva. Ma la cosa più bella è il motivo per cui si fa lo spettacolo e il fatto che lo si fa insieme ad altri artisti, per sostenere i progetti per i più bisognosi portati avanti dai francescani.
Lei Amii è credente? Io sono cattolica e prego tutti i giorni: io sempre ho una preghiera dentro di me. Siccome sono lontano dalla mia terra e dalla mia famiglia, la preghiera viene spontanea: venendo da una famiglia numerosa restare da sola è molto pesante. L’importante è avere la fede, indipendentemente da quale fede. La mia preghiera è una conversazione fra me e Dio molto umile, diretta. Ho sempre pregato per per avere la forza di cavarmela da “sola” nei momenti di difficoltà, ma la maggior parte delle mie preghiere sono un ringraziamento per tutto quello che grazie a Dio sono riuscita a fare nella mia vita.
Lei ha un immenso successo mondiale che è iniziato con le hit dance degli anni 70. Come ha fatto a mantenere l’equilibrio?
Nonostante il successo sono rimasta estremamente semplice, ho tenuto sempre piedi per terra, come artista ho sempre lavorato tantissimo per raggiungere la meta e non ho mai dimenticato da dove sono venuta…
Anche la sua produzione musicale ha virato verso contenuti che vanno dall’R&B alla musica sacra.
Sono molto fiera di essere stata scelta per il cast del primo Natale in Vaticano nel 1993. E, fra tanti lavori, vado orgogliosa del recital La pietà: Stabat Mater concertante, per due voci femminili e orchestra, scritto da Nicola Piovani e Vincenzo Cerami. Sono onorata di ricantare “God of love” il 10 giugno in un grande evento in piazza san Pietro. Poi ho diversi concerti durante estate in cui canto i miei brani di musica leggera, jazz.
Quanto la musica può essere di aiuto a chi la ascolta?
La musica può dare tanto questo è sicuro, il canto è un dono che io ho che mi piace di condividere con gli altri, spero faccia riflettere, piangere o ridere, suscitare una emozione, l’arte ha questo compito. Quando canto anche le cose più leggere, è sempre un’espressione d’amore da parte mia al pubblico, perché questo amore mi è stato dato da Dio per trasmetterlo.
Fonte: Angela CALVINI | Avvenire.it