In un interessante commento sulla Stampa, Quirico spiega come gli obiettivi di Russia, Ucraina e Occidente siano diventati irraggiungibili e cita il rischio che si vada avanti per mancanza di alternative
Tutti stanno perdendo la guerra in Ucraina e nessuno sa più come vincerla. Ecco perché, a fronte della «progressiva scomparsa di ogni obiettivo definibile», «diventata la vera chiave della guerra», si prosegue con i combattimenti e le stragi quasi per inerzia, ma senza un orizzonte.
Nessuno riesce a vincere in Ucraina
La Russia voleva cancellare l’Ucraina, scrive Domenico Quirico in un commento sulla Stampa, ma l’impressionante afflusso di armi inviate dall’Occidente ne hanno fatto uno «Stato militarizzato» che Mosca non può più conquistare. L’Ucraina voleva «riprendersi quanto perduto dal 2014», ma missili a medio e lungo raggio, tank moderni, F-16, Patriot e bombe a grappolo, il cui utilizzo costituisce crimine di guerra, non bastano a raggiungere «un obiettivo semplicemente al di sopra delle forze ucraine».
Anche i paesi «più maneschi» – cioè Regno Unito, Polonia e baltici – speravano «nella sconfitta-esecuzione di Putin e nella usura irrimediabile della potenza militare ed economica russa», ma l’annientamento della Russia «richiederebbe un intervento diretto della Nato» e le moine di questi giorni sull’ingresso di Kiev nell’Alleanza fanno intendere che nessuno è pronto a questo passo.
«Lo scopo della guerra ormai è il niente»
Sfumati tutti gli obiettivi, sostiene Quirico, anche il compromesso si allontana perché «la necessità del battersi la si misura sulla base dell’immensità dei sacrifici che ha già richiesto. E poiché sono già immensi da entrambe le parti l’unica via possibile è continuare a uccidere e morire. Insomma: lo scopo è il niente e il valore di questo niente si misura soltanto con il prezzo che impone di pagare».
In questo scenario «i negoziati perdono ogni significato e valgono solo come segni o possibili vantaggi strumentali e temporanei. Per aumentare le possibilità di vittoria, non certo per trovare un accordo».
I tentativi per la pace di papa Francesco
E se questo risultato può fare il gioco di Vladimir Putin perché, spiega Quirico, «le società chiuse da un potere tirannico hanno bisogno di innescare minuti di odio quotidiano», l’Occidente non dovrebbe farsi degradare allo stesso modo, «lasciandoci imbeccare da una propaganda abbellita di omissioni», soprattutto sul rischio di una guerra nucleare, «e di mostri».
È in fondo la posizione che papa Francesco mantiene fin dall’inizio del conflitto. Il suo tentativo di mediare in un conflitto brutale e sanguinoso non è motivato dall’equidistanza, come gli viene rimproverato da Kiev, ma dal desiderio di evitare che si finisca per andare avanti a combattere «per il niente».
Fonte: Leone GROTTI | Tempi.it