Sopra La Notizia

La Madonna dei cristiani e dei musulman

Il pellegrinaggio al monastero copto ortodosso della Vergine Maria di Dronka

Un cuore docile e una fede autentica. È quello che si legge negli occhi di Nagwa mentre dice al suo bambino di non correre. Arrivando nel primo pomeriggio al monastero copto ortodosso consacrato alla Vergine Maria a Dronka — che si trova a circa 400 chilometri dal Cairo — sono già tante le persone che affollano il luogo «dal mattino presto», secondo Maged, un devoto del santuario. Il villaggio di Dronka, a quasi dieci chilometri a sud di Assiut, in Egitto, si presenta come molti altri piccoli centri della valle del Nilo, con una grande piazza mercato a cui si accede attraverso un polveroso stradone e una manciata di case disposte senza alcun ordine e sul cui tetto spesso trovano posto l’ovile e il pollaio.

Rispetto al villaggio, il monastero si trova sul monte all’altezza di un centinaio di metri dalla superficie del terreno agricolo. Percorrendo per un chilometro la strada in salita verso la montagna, si arriva ai cancelli del monastero.

Nulla sembrerebbe poter attrarre dei visitatori. Eppure, una volta all’anno più di due milioni di pellegrini ne invadono gli spazi più nascosti: è il bulid — il pellegrinaggio — in onore della Madonna. Il monastero di Dronka, infatti, secondo la tradizione, è una delle tappe del viaggio della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Ed è in una grotta sulla montagna, poco distante dal villaggio, che Giuseppe e Maria avrebbero trovato rifugio. Per questo il monastero, costruito intorno alla caverna in cui soggiornarono, è meta di un importantissimo pellegrinaggio — sia per i copti che per i musulmani — che ha luogo durante il “digiuno della Vergine” dal 7 al 21 di agosto, quando oltre due milioni di pellegrini visitano il complesso monastico, dove Maria si sarebbe riposata.

Una grande processione — la doura — parte proprio da quella caverna portando l’icona che raffigura Cristo e la Madonna, concludendo così l’ultimo giorno di questo straordinario raduno.

La cappella rupestre della Vergine, all’interno del santuario, risale al i secolo ma è soltanto a partire dal IV che diventa un vero e proprio monastero. Molti di essi sorsero in questa zona quando iniziò il movimento monastico nel iv secolo e san Giovanni Al-Assiouti era uno dei monaci più famosi che vivevano al suo interno.

Oggi Deir Dronka quotidianamente ospita centinaia di fedeli per le preghiere e in particolare per la celebrazione del battesimo. Nel monastero vivono 30 monaci copti ortodossi e uno di questi è per così dire “specializzato” proprio in quest’ultimo sacramento, perché — riferiscono — riesce a compiere i 36 segni di croce liturgici sul corpo del bambino in «appena un minuto». Segno eloquente di una collaborazione ecumenica è anche la presenza di oltre cento suore francescane che durante la settimana vanno anche ad Assiut ad insegnare nella chiesa principale della città dedicata a Mar Gerges.

I francescani in Egitto servono anche molte altre chiese, oltre al monastero della Vergine a Deir Dronka, come a Manfalut, a Nag Hammadi, Farshout, Qena, Al-Tawairat, e si spostano in diversi governatorati, in particolare nell’Alto Egitto. In tutto il Paese i francescani sono attivi in 33 chiese e monasteri.

Nel 1955 il monastero è stato completamente ristrutturato. Oggi risulta composto da diversi luoghi di culto, il più antico dei quali è appunto la chiesa rupestre. La facciata della grotta è lunga 160 metri e profonda 60. Inoltre, il complesso ha molti edifici che raggiungono i cinque piani. Dispone di ampi saloni per servizi religiosi e sociali, attività artistiche e locali per l’alloggio. E proprio per l’ospitalità, questo monastero è il meglio attrezzato di qualsiasi altro per ricevere i tantissimi pellegrini e visitatori, specialmente durante la festa della Madonna in agosto.

A questo scopo, diverse case sono state costruite sulle pendici della montagna, un centinaio di metri sopra il terreno agricolo. Da lì si ha una splendida vista sulla Valle del Nilo. Deir Dronka accoglie i visitatori dalle sei del mattino alle sei del pomeriggio, ma l’orario di chiusura si estende fino alle undici di sera nel mese di agosto. È anche possibile dormire nel monastero avendone fatto richiesta prima dell’arrivo.

Dall’alto della montagna che domina la verde vallata estesa fino al corso del fiume Nilo, una sensazione di calma, conforto, pace e gioia sembra avvolgere le tante persone in visita a questo luogo. Chi per pregare, chi per chiedere una grazia e chi anche bisognoso di un esorcismo. E guardando i loro volti si ritrova tutta la semplicità e la fiducia di una fede vera e antica.

Fonte: Rossella Fabiani | OsservatoreRomano.va

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia