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Sono 365 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. «Mai così tanti»

Nel 2023 sono stati uccisi 4.998 cristiani per la loro fede, 13 al giorno. L’epicentro dei massacri è ancora la Nigeria. La Nord Corea si conferma il paese più pericoloso, sale il Nicaragua. La World Watch List 2024 di Open Doors

I cristiani perseguitati nel mondo non sono mai stati così tanti, secondo l’ultimo rapporto annuale di Open Doors. Sono ben 365 milioni (contro i 360 del 2022), un cristiano su sette, i fedeli che soffrono un livello alto di persecuzione e discriminazione per la propria fede. Se aumentano i paesi, da 76 a 78, dove la persecuzione è alta o estrema, diminuiscono i cristiani uccisi per la loro fede: sono stati 4.998 l’anno scorso, 13 al giorno, contro i 5.621 del 2022. Sono cresciuti invece a dismisura gli attacchi contro le chiese e altre proprietà cristiane (distrutte, chiuse o confiscate): da 2.110 a 14.766.

La Nigeria è l’epicentro dei massacri

Anche quest’anno la Nigeria si conferma l’epicentro dei massacri: nel gigante africano l’anno scorso sono stati uccisi per la loro fede 4.118 cristiani, l’82 per cento del totale. Il dato, se possibile, è da considerarsi leggermente positivo se si considera che nel 2022 in Nigeria erano stati uccisi 5.014 cristiani e forse, secondo la World Watch List 2024, la diminuzione si deve al periodo di calma preceduto alle elezioni presidenziali.

 Diminuisce anche il numero dei cristiani rapiti, dai 5.259 del 2022 ai 3.906 dell’anno scorso, e anche in questo caso il calo si deve al leggero miglioramento della situazione in Nigeria.

La situazione nel paese africano resta comunque gravissima, come dimostrano i massacri avvenuti il giorno di Natale, soprattutto nella Middle Belt. È proprio qui, nell’area più colpita, che Tempi l’anno scorso ha condotto un reportage per indagare le complesse cause della strage, che sono religiose, economiche, tribali e politiche.

Nord Corea, incubo dei cristiani perseguitati

La Corea del Nord si conferma il paese dove la persecuzione dei cristiani è più estrema, seguito da Somalia, Libia, Eritrea, Yemen, Nigeria, Pakistan, Sudan, Iran e Afghanistan. Il fatto che nelle prime posizioni ci siano prevalentemente nazioni musulmane dimostra che «l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana», si legge nel rapporto della Ong.

Da segnalare, stabile all’undicesimo posto della classifica, l’India, dove non si ferma il deterioramento del rispetto della libertà religiosa soprattutto a causa dell’estremismo indù e dove nel 2023 sono stati arrestati 2.332 cristiani (il 56% del totale mondiale).

La persecuzione è estrema anche in Siria e Arabia Saudita.

La classifica di Open Doors dei 50 paesi dove la persecuzione dei cristiani è più alta
La classifica di Open Doors dei 50 paesi dove la persecuzione dei cristiani è più alta

Matrimoni forzati come mezzo di pressione

«Impressionante» anche il dato degli attacchi o delle chiusure di chiese e altre proprietà pubbliche cristiane (ospedali, scuole e simili): si è passati dai 2.110 casi del 2022 ai 14.766 del 2023, soprattutto a causa dell’oppressione portata avanti dal Partito comunista in Cina, dove sono avvenuti circa 10 mila casi.

I cristiani nel mondo non patiscono soltanto una persecuzione fatta di violenza. Esiste anche la realtà della discriminazione che in molti paesi, come il Pakistan, si esprime in molte forme: discriminazione sul lavoro, mancato accesso alla sanità e all’istruzione, pressioni e minacce per far rinunciare alla propria fede, negazione di soccorsi dopo calamità naturali e burocrazia che impedisce l’autorizzazione alla costruzione di edifici per il culto.

Un altro metodo di persecuzione è quello della violenza e degli abusi contro le donne soprattutto in paesi a maggioranza musulmana come il Pakistan. Stime molto conservative raccolte da Open Doors parlano di 2.622 casi di abusi, «ai quali si sommano oltre 609 matrimoni forzati. Questi sono la punta di un iceberg ben più imponente».

«Anno record per i cristiani perseguitati»

«Il 2023 è un anno record per i cristiani perseguitati, ecco perché è necessario tornare a parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico», ha dichiarato Cristian Nani, direttore di Open Doors Italia, che stamattina presenta il rapporto presso la sala stampa della Camera dei Deputati.

«Non solo i massacri e i rapimenti, ma le oltre 14.000 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse, le oltre 27.000 attività economiche saccheggiate o distrutte, costringono alla fuga famiglie e intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una “Chiesa profuga” che grida aiuto».

Estremismo religioso e paranoia dittatoriale

L’aumento della persecuzione anticristiana è dovuto soprattutto all’estremismo religioso, in particolare quello islamico nell’Africa subsahariana e nel Medio oriente, e alle paranoia delle dittature comuniste, a partire da quella che governa il Nicaragua, che l’anno scorso è salito dal 50mo al 30mo posto della classifica.

Va infine sottolineato l’inquietante fenomeno della «persecuzione digitale», modello sviluppato dalla Cina soprattutto durante la pandemia di Covid-19 e poi esportato ad altri paesi come Myanmar, India, Vietnam e Russia.

Fonte: Leone Grotti | Tempi.it

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