Briganti in TV, l’origine della bandiera europea, un report sulla libertà religiosa, l’energia nucleare come soluzione
– La serie televisiva Briganti, che da qualche settimana è possibile vedere in streaming e che ha già fatto registrare un buon successo di pubblico, seppure sviluppando una trama romanzata e non aderente alla realtà storica, ha il merito di accendere i riflettori su un periodo della storia italiana spesso raccontato in senso negativo o semplicemente taciuto. Per chi volesse invece fruire di una produzione cinematografica sull’argomento più fedele a ciò che davvero accadde, si consiglia di recuperare il film diretto da Pasquale Squitieri, Li chiamarono… Briganti, uscito nelle sale cinematografiche il 28 maggio di venticinque anni fa, ma ritirato dopo solo due giorni e mai commercializzato su supporti VHS o DVD, di fatto boicottato e condannato alla “damnatio memoriae” per avere voluto raccontare, in contrasto con la retorica risorgimentale imperante, i crimini commessi dall’esercito italiano nel Meridione dopo l’Unità d’Italia: rastrellamenti, esecuzioni di massa anche di civili, processi sommari, sevizie, soprusi, persecuzione religiosa, accordi con la criminalità locale e la nascente mafia, compromessi e tradimenti. Nonostante ciò, attraverso le presentazioni e le proiezioni organizzate da varie associazioni e realtà culturali in molte città d’Italia e la diffusione del file video – anche se non sempre di ottima qualità – su supporti digitali e online, l’opera riuscì ad ottenere una certa diffusione alternativa ed è ancora oggi fruibile.
– «La bandiera blu con tante stelle che identità vuole rappresentare? Non abbiamo nemmeno un animale a simboleggiarci. La Russia ha l’orso, gli Usa l’aquila. E l’Europa?». Questa la domanda provocatoria posta dal generale Roberto Vannacci in occasione della presentazione della propria candidatura alle prossime elezioni del Parlamento Europeo. Il quesito è utile per ricordare l’origine della bandiera europea e il suo vero significato, sul quale i siti istituzionali sorvolano, preferendo darne una sommaria spiegazione politicamente corretta. Come andarono davvero i fatti lo ha raccontato invece più volte lo scrittore Vittorio Messori: «Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d’Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di “porre le basi per la costruzione di una federazione europea”. Così nell’atto della sua fondazione. L’anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disegnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l’idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una “Medaglia miracolosa”, che sino ad allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall’Apocalisse e dalla sua “Donna vestita di sole” con la corona attorno al capo. Quanto all’azzurro, era il colore tradizionale della Vergine».
– La libertà religiosa è un diritto fondamentale, costantemente violato in molti Stati, soprattutto a danno dei cristiani, la comunità di gran lunga più perseguitata al mondo. Ben venga dunque ogni iniziativa volta a tenere alta l’attenzione sul tema, come ad esempio il report annuale realizzato dalla Commissione degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale. L’ultimo è stato pubblicato l’1 maggio e lo si può consultare sul sito della Commissione.
– In occasione dell’ultimo G7, tenutosi a Torino, si è parlato, tra i vari argomenti, anche dell’utilizzo dei cosiddetti mini reattori nucleari (tecnicamente meno complessi da realizzare, più sicuri e più puliti) per la produzione di energia. Alla luce dell’attuale crisi energetica, si potrebbe trattare di una soluzione oltre che utile anche necessaria, a condizione che si rispettino – come il Magistero della Chiesa ha più volte sottolineato – etica, responsabilità e sicurezza.
Fonti: Luca Bucca | AlleanzaCattolica.it