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Il nascituro, scientificamente… “uno di noi”. Un appello alla ragione

Come è andato il seminario promosso in Senato dal Movimento per la Vita Italiano e dal network Ditelo sui tetti: scienza, filosofia e diritto per offrire una “bussola” per affrontare le questioni che coinvolgono l’inizio della vita umana e illuminare il valore di ogni esistenza

Si è tenuto martedì mattina presso la Sala Atti Parlamentari del Senato della Repubblica il seminario “Scientificamente uno di noi”, promosso dal Movimento per la Vita Italiano e dal network Ditelo sui tetti. In questo incontro è stato posto lo sguardo sul concepito, ricorrendo alle ragioni della scienza, della filosofia e del diritto, in modo da offrire non solo una “bussola” per affrontare le questioni che coinvolgono l’inizio della vita umana, la tutela della maternità durante la gravidanza, il crollo demografico, il desiderio del figlio, l’impiego delle tecnologie di procreazione medicalmente assistita, ma anche per illuminare il valore di ogni esistenza umana.

Il Professor Carlo Valerio Bellieni, sottolineando l’importanza fondamentale dei primi mille giorni di vita, ha offerto una prospettiva scientifica e affascinante, ricordando che il bambino fin nel grembo della propria madre recepisce suoni, odori, gusti che ritroverà una volta nato.

Claudia Navarini ha affrontato più da vicino il tema della dignità umana. «Dove risiede la dignità umana? Quando compare la dignità? – interroga Navarini, bioeticista. Dalla razionalità? Dalla capacità di relazione, dai movimenti fetali, dalla minima capacità di comprensione, dalla capacità di provare piacere e dolore, ma allora anche un animale… Quali caratteristiche occorrono per dire che c’è una dignità. Non c’è scienza né microscopio che ce lo possano dire. Se consideriamo le manifestazioni di alcune caratteristiche come misura della dignità, questo è discriminante per qualcuno. Qualcuno le può avere, qualcuno le può perdere, pensiamo al disabile, a chi potrebbe incorrere in una malattia, oppure sotto anestesia, oppure se sono ubriaco, oppure quando sto dormendo, se valuto la dignità secondo una manifestazione opero una discriminazione. Sopravvive il più forte, il più sano. Il più capace. Il fragile non ha voce. In ogni istante della vita c’è la dignità della vita anche se non c’è la manifestazione».

È intervenuto da remoto anche il Senatore Maurizio Gasparri che ha sottolineato con passione l’importanza di sostenere la Vita nascente e la maternità. L’avv. Giovanni Doria ha ricordato gli aspetti giuridici del concepito citando il codice civile e in particolare l’art 254, l’art. 320, l’art. 462 e l’art. 784. In tutti questi casi il concepito è riconosciuto già soggetto di diritto.

Quindi la parola ai giovani. Davide Rapinesi e Camilla Galuppi, giovani del Movimento per la Vita: «Abbiamo bisogno di testimoni, di testimonianze significative. Per noi è stato Carlo Casini che abbiamo conosciuto e apprezzato. Vogliamo portare lo stesso entusiasmo ad altri giovani».

«Occorre rendere visibile il concepito a tutti – così ha affermato Marina Casini, Presidente del Movimento per la Vita Italiano rilanciando la proposta di modificare il primo comma dell’articolo 1 del codice civile – La capacità giuridica riguarda anche il concepito. È questione di civiltà. Si tratta di un progetto di legge lanciato nel 1995, a seguito di una chiacchierata tra Carlo Casini e Jerome Lejeune, che conferma oggi più che mai la sua forza e la sua ragionevolezza. E infine – conclude Marina Casini – come non ricordare l’impegno quotidiano dei Centri di Aiuto alla Vita, la generosità del Progetto Gemma, di coloro cioè che offrono tutti i giorni una mano tesa, non giudicante, di vicinanza e sostegno». Ha moderato l’incontro Domenico Menorello del network “Ditelo sui tetti”, Vicepresidente del Movimento per la Vita Italiano.

Fonte: Tempi.it

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