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FAME E SETE DI DIO : 6° capitolo generale del Monastero Wi-Fi – 9 novembre 2024

Siccome in tanti stanno chiedendo (immagino per prenotare il viaggio), confermiamo che l’appuntamento per il prossimo capitolo generale del Monastero WiFi sarà nella Basilica di san Pietro sabato 9 novembre. Confermiamo anche che il tema sarà “fame e sete di Dio”.

Ma perché?

Forse la cosa più importante che sperimento nei miei stentati, rabberciati, sempre rimandati e più possibile evitati digiuni è che privarti del cibo ti fa ricordare di Dio. Ricordare parecchio. Ricordare in senso etimologico, cioè ti rimette al centro del cuore la presenza di Dio.

 

Quando ti manca il cibo, infatti, non riesci a pensare a molto altro, almeno così è per me, e quindi quasi ogni secondo ti devi ricordare perché, per chi lo stai facendo (insomma: chi te lo ha fatto fare). Ovviamente ci sono tante altre cose che il digiuno fa per noi, e lo prova il fatto che Gesù digiuni, Lui che non aveva certo bisogno di ricordarsi di Dio; in più, il Vangelo ne parla spesso: sono ragioni ancora più serie per provare a prenderlo in considerazione, a capire se il digiuno può fare qualcosa per noi (non siamo certo noi che facciamo un favore a Dio), e in che modo possiamo provare a declinarlo nella nostra vita. Anche perché ci sono cose che solo il digiuno può fare, per esempio scacciare certi demoni, come dice il Vangelo.

E quindi siamo tutti invitati a San Pietro il 9 novembre per il sesto capitolo generale del Monastero wifi per una giornata di preghiera e catechesi sul tema, una giornata – lo ricordo per chi non ne avesse mai sentito parlare – che si svolge dalla mattina al pomeriggio, aperta a tutti, ovviamente gratuita e per la quale non è richiesto nessun requisito o preparazione.

QUESTO è il link per l’iscrizione.

Organizzatevi, prendete ferie, convincete coniugi, arruolate baby sitter, prenotate parrucchieri, cancellate impegni, mettete una croce sul calendario.

Si comincia con le Lodi e si finisce con l’adorazione, al centro della giornata c’è la Messa, e per il resto ascolteremo catechesi sul tema, iniziando dalla fame di Dio che ognuno di noi ha impressa nel cuore, perché siamo fatti per Dio, e il nostro cuore è inquieto fino a che non riposa in Lui. È a partire da questa fame che prende senso il digiuno (nelle sue varie forme) per noi cristiani; lo spiega benissimo il Catechismo della Chiesa Cattolica: digiunare porta a umiliarsi pentirsi convertirsi supplicare, è sempre in relazione, e non è questione di essere persone forti, ma di essere persone in un rapporto vivo con Dio, persone che cercano di lasciare spazio a Dio perché agisca nella loro vita. Il modello è Gesù, e quindi vedremo come lui ha digiunato, e come ha risposto a satana che gli ha proposto di far diventare le pietre pane; vedremo che la Parola nutre più del pane (mi piacerebbe esserne più convinta quando vorrei azzannare qualsiasi cosa commestibile, anche scaduta da poco o almeno non velenosa e leggere il Vangelo mi consola pochissimo). Riceveremo consigli pratici sui vari modi in cui si può digiunare (anche un pasto a porzioni ridotte, per esempio, può essere una forma) e su altre forme di mortificazione non solo sul fronte alimentare. Ci sarà anche una bella catechesi sul fatto che rinunciare a qualcosa può insegnarci a frenare la voracità anche nei rapporti: l’altro non è uno che deve soddisfare la mia fame, uno da cui prendere vita, ma qualcuno da amare. E infine il punto di arrivo: l’attesa dello Sposo che toglie ogni fame.

Non scrivo qui la scaletta dettagliata perché dobbiamo ancora definire uno dei temi, e aspettiamo anche che don Fabio Rosini come in altre occasioni – lo sappiamo, è impegnatissimo – sciolga la riserva (aveva un altro impegno, ma da confermare). Però posso dire che come sempre abbiamo cercato di dare spazio a voci diverse e molte di esse sono nuove, e per questo con grande rammarico abbiamo dovuto fare a meno di qualcuno: la Chiesa trabocca di ricchezze, ognuna unica (qualcuna pure un po’ troppo creativa, ma quelle non le ascolteremo, almeno non quel giorno a san Pietro). Intanto però possiamo dire che saranno dei nostri, in ordine rigorosamente alfabetico, don Gianluca Attanasio, padre Maurizio Botta, don Francesco Buono, don Luca Civardi, don Matteo Nistri, padre Marco Pavan, padre Serafino Tognetti, don Daniele Troiani, don Gabriele Vecchione. La messa sarà celebrata dal padrone di casa, il Card. Mauro Gambetti.

La cosa difficile, comunque, non è trovare sacerdoti in gamba e bravi a predicare: siamo circondati di talmente tanta bellezza e ricchezza… la cosa difficile è dover fare a meno di qualcuno, e scegliere cercando di rispettare il più possibile le diverse sensibilità delle persone che verranno da tutta Italia, ognuno con la sua storia, la strada percorsa.

Mancano quattro mesi esatti al 9 novembre ma vi consigliamo di prenotare appena potete il viaggio e se volete anche l’alloggio. Cercando con un po’ di pazienza si trovano anche sistemazioni convenienti, soprattutto se ci si accontenta di sistemazioni spartane tipo in istituti religiosi, e forse a novembre possiamo sperare in un po’ di bassa stagione per i prezzi, però pensiamoci per tempo! La prima catechesi comunque non sarà prestissimo, per permettere anche a chi arriva col treno o con l’aereo il mattino stesso (senza bisogno di prendere un alloggio) di non perdersi nulla. Se invece riuscite a dormire una notte a Roma, o prima o dopo, cercheremo anche di organizzare un momento per abbracciarci, minimo la messa della domenica mattina, il giorno dopo.

Come sempre chi ha qualche problema economico serio ma vuole venire lo stesso ci scriva, cercheremo di aiutarlo economicamente nella massima riservatezza, e ovviamente chi invece vuole darci una mano a pagare qualche biglietto a chi non può permetterselo ci può scrivere o fare un’offerta. Tutto quello che arriverà sarà usato per pagare le spese vive (luci, riprese etc) e i viaggi dei relatori, eventualmente aiutare chi vuole venire e, se resta ancora qualcosa, andrà ai poveri, non ci terremo niente (se non ti svuoti le casse, Dio non può provvedere).

Chiediamo infine a chi conoscesse qualche bel posto non troppo costoso per dormire di segnalarcelo (magari dopo avere prenotato per sé) in modo che possiamo passare la dritta ai tanti che ce ne chiedono. Chi non può venire, ci aiuti comunque a far girare la notizia, e chi viene porti almeno un amico, la prima carità che possiamo fare a qualcuno è aiutarlo nel cammino di fede.

Fonte: CostanzaMirianoblog.com

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