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Heiligenkreuz, l’abbazia con 100 monaci (e tanti giovani)

Situato a circa 30 chilometri a sud di Vienna, nella splendida Wienerwald (Selva viennese), il monastero cistercense di Heiligenkreuz prende il nome dalla reliquia della Croce che ospita dal 1188. Potrebbe sembrare un monastero simili a tanti altri, ma la sua particolarità sta nei monaci cistercensi che lo abitano. Mentre il numero di vocazioni religiose in Europa è in calo da decenni e i monasteri in genere si dissolvono, Heiligenkreuz vive una fioritura duratura nel tempo: con quasi 100 monaci, ha il maggior numero di membri dal 1133, quando fu fondata da san Leopoldo III d’Austria (1073-1136).

L’abbazia è stata abitata ininterrottamente fin dalla sua fondazione, il che la rende il secondo monastero cistercense più antico al mondo, dopo l’abbazia di Rein, fondata nel 1129. Per quanto riguarda la vita accademica, Heiligenkreuz è sede della Pontificia università filosofico-teologica Benedetto XVI, un’istituzione di grande prestigio che è stata elevata a questo rango da papa Benedetto XVI nel 2007.

Come in passato, anche oggi Heiligenkreuz manda i suoi monaci a servire altre zone: oltre a Neukloster, che è molto vicino al monastero e apparteneva a Heiligenkreuz già nel XIX secolo, nel 1988 è stato fondato un priorato di Heiligenkreuz a Stiepel a Bochum, nella regione della Ruhr, e nel 2018 un altro a Neuzelle, vicino al confine tedesco-polacco. Inoltre, ciò che sorprende di più i visitatori è la giovinezza di molti di questi monaci, che ha portato l’età media nell’abbazia a soli 45 anni, una rarità nel panorama della vita monastica europea attuale. Anche se convivono anche monaci anziani, i giovani predominano e rivitalizzano la comunità.

(Foto: Vigilia dei giovani. Facebook)

L’abate del monastero, Maximilian Heim, ha spiegato: «Da quasi tre decenni, la Veglia dei giovani è la forza trainante della pastorale giovanile regionale di Heiligenkreuz. Ogni venerdì del Sacro Cuore, da 150 a 250 giovani entusiasti si riuniscono per lodare Dio, ascoltare la sua parola, adorarlo nell’Eucaristia e riconciliarsi con Dio e tra loro nella confessione. […] La Veglia dei Giovani è stata senza dubbio anche il frutto delle Giornate Mondiali della Gioventù promosse da San Giovanni Paolo II. L’avvicinamento personale ai giovani rimane fondamentale. Per questo motivo li invitiamo regolarmente ai “Monasteri per un tempo” (Kloster auf Zeit), con un sostegno individuale.  Il principio benedettino di non preferire nulla alle funzioni religiose è un’esperienza preziosa per molti. Offriamo anche altri programmi, come la già citata Veglia mensile dei giovani, celebrazioni alternative per il Capodanno, liturgie della Settimana Santa e di Pasqua, adorazione eucaristica, preghiera del rosario, accompagnamento di pellegrinaggi e settimane spirituali sportive, ritiri escursionistici… La nostra preghiera corale in canto gregoriano è una porta d’accesso alla fede e alla contemplazione per molte persone, non solo giovani».

(Foto: Facebook)

Padre Karl Wallner, rettore della Pontificia università annessa al monastero tra il 1999 e il 2019 e da allora è Direttore nazionale delle Pontificie opere missionarie, ha dichiarato: «Le vocazioni non sono un “onore” di cui vantarsi, ma una missione. Dio non chiama le persone per caso, ma perché ha bisogno di lavoratori per la sua messe. E qui, nell’Abbazia di Heiligenkreuz, abbiamo molto lavoro da fare, per Lui e per la sua Chiesa». Secondo padre Karl, diversi fattori hanno contribuito alla fioritura vocazionale a Heiligenkreuz. A una viva pastorale giovanile, si aggiungono il profondo amore e impegno per la Chiesa cattolica e la fedeltà alle sue tradizioni: «Cerchiamo di vivere completamente in sintonia con il Santo Padre, basandoci sulle sante tradizioni del nostro ordine e della Chiesa».

Significativa è la testimonianza di uno dei giovani monaci di Heiligenkreuz, padre Wilhelm Mauser, che nel settembre 2023 ha raccontato sul Die Tagespost il suo percorso verso la vita monastica. Classe 1999, Willhelm è stato battezzato in una chiesa protestante, ma nel 2009, dopo un periodo di ricerca e discernimento è stato accolto nella Chiesa cattolica. Questa educazione alla fede è stata la chiave del fatto che, nonostante i dubbi e le incertezze dell’adolescenza, «non mi sono mai veramente allontanato dalla rotta della Chiesa, nelle tempeste dei dubbi, delle domande e delle incertezze, a parte i miei peccati».

Sebbene poco dopo essere diventato chierichetto nella sua parrocchia Wilhelm nutrisse il desiderio di diventare sacerdote – continua nella sua testimonianza – all’età di 16 anni Wilhelm ha vissuto una crisi di fede che lo ha portato a mettere in discussione la sua identità cattolica. Le discussioni con il suo insegnante di latino e greco, un agnostico con una forte formazione intellettuale, lo portarono a chiedersi se la sua fede fosse semplicemente un prodotto della sua educazione. Tuttavia, a cambiargli la vita, fu una visita a Heiligenkreuz con il suo gruppo di chierichetti.

Nel monastero, Wilhelm trovò quella che lui chiama la sua «casa spirituale». Le conversazioni con i monaci, la preghiera del Rosario e la lettura di libri di apologetica lo aiutarono a riconnettersi con la sua fede e a trovare risposte alle sue preoccupazioni. «Anche se non posso sapere con assoluta certezza se Dio esiste, so che senza di Lui la mia vita non avrebbe senso. E se non ci fosse un senso nella vita, allora niente avrebbe davvero importanza», conclude. Anche se inizialmente Wilhelm era attratto dall’idea di una vocazione missionaria, dopo aver trascorso un anno come volontario in Perù con i Missionari Servi di Dio, decise che il suo posto era a Heiligenkreuz. «Mi ispiravano molte cose di Heiligenkreuz: il suo orientamento missionario, il canto gregoriano, la comunità giovanile, l’università… tutto questo mi ha dato la certezza che Dio mi ha chiamato in questo luogo», ha raccontato.

Con più di 300 studenti, sotto la guida di padre Karl Wallner l’università dell’abbazia ha conosciuto una crescita significativa e ha rafforzato la sua attenzione alla formazione teologica radicata nella verità rivelata: «Qui crediamo sinceramente nella verità rivelata di Dio e vediamo la fede come gioiosa, orientativa e capace di cambiare il mondo. Amiamo la Chiesa, siamo profondamente uniti al Santo Padre perché crediamo nella promessa di Cristo che la Chiesa fondata su san Pietro non perirà mai. Siamo eucaristici e mariani per natura e vogliamo conquistare il mondo per Cristo. […] Qui possiamo anche offrire una guida spirituale ai giovani, cosa che non è possibile in un collegio».

Quest’ultimo aspetto è stato sottolineato anche dal nuovo rettore, Wolfgang Klausnitzer, al momento del suo insediamento nel gennaio 2023. Sacerdote diocesano, è il primo rettore non cistercense dell’istituzione, anche se vi è legato dal 1987 e dal 2007 come direttore dell’Istituto di Dogmatica e Teologia fondamentale. Allo stesso tempo, dal 2007 al 2016 ha ricoperto la cattedra di Teologia fondamentale e Studi religiosi comparati presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Würzburg. Nel suo discorso inaugurale, ha affermato che l’università è «un luogo in cui teologia e spiritualità si uniscono per seguire il cammino della Chiesa nel cuore della fede». Questo approccio spirituale, insieme alla fedeltà alla Chiesa e al Santo Padre, rimane uno dei pilastri della comunità di Heiligenkreuz.

Fonte: Federica Di VitoIlTimone.org

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