Un neonatologo (Carlo Bellieni) in dialogo con due mamme (Monica Mondo e Clauda Navarini): la scienza e l’esperienza umana documentano una realtà sempre più evidente
Si è svolto in diretta streaming il webinar organizzato dal Centro studi Scienza & Vita (S&V), dedicato alla presentazione del libro “I primi 1000 giorni d’oro. Puericultura per i genitori e per chi cura i bambini”. L’autore, Carlo Bellieni, neonatologo e pediatra, nonché docente presso l’Università di Siena, ha dialogato con esperti e pubblico per illustrare i contenuti del testo, edito da Ancora Editrice.
Il volume rappresenta una guida pratica e scientifica sui primi 1000 giorni di vita di un bambino – dal concepimento ai due anni – mettendo in evidenza aspetti fondamentali dello sviluppo umano, supportati dalle più recenti scoperte nel campo della neonatologia e pediatria.
L’incontro (puoi rivederlo QUI), moderato da chi scrive, ha ospitato Claudia Navarini, filosofa e bioeticista, e Monica Mondo, giornalista e autrice televisiva, che hanno approfondito i temi del libro dialogando direttamente con l’autore. In apertura, il presidente di Scienza & Vita, Alberto Gambino, ha portato un saluto introduttivo, sottolineando il valore scientifico e umano dell’opera.
Tra i punti salienti del libro e del dibattito emersi durante il webinar, uno dei principali è il concetto di «continuità dello sviluppo umano».
Bellieni ha spiegato come la vita del bambino, dal momento del concepimento, rappresenti un processo unico e ininterrotto. Ogni esperienza vissuta nel grembo materno, infatti, lascia un’impronta significativa anche nella fase successiva alla nascita. Questa dinamica è ben sintetizzata dall’autore in una legge biologica fondamentale: «Gli effetti di uno stimolo, positivi o negativi, sono tanto più intensi quanto più immaturo è il soggetto». Un principio che evidenzia l’impatto profondo che ogni azione, gesto o condizione sperimentati durante la crescita nell’utero materno possono avere sulla vita post-nascita del bambino.
Un altro aspetto rilevante messo in luce dall’autore è la necessità di superare i pregiudizi che considerano fasi di sviluppo come quelle di embrione, feto e neonato come periodi statici o passivi. La ricerca scientifica dimostra l’opposto: madre e figlio formano una diade in costante interazione biologica, fisiologica e, in qualche modo, persino psicologica, dove gli scambi reciproci influenzano profondamente la salute e il benessere futuri del bambino.
Un altro tema affrontato durante il webinar è la sensibilità al dolore fisico nei primi mille giorni di vita. Bellieni, sulla base delle sue ricerche, ha sottolineato come la capacità di percepire il dolore sorga progressivamente ma realmente già in queste fasi precoci dello sviluppo e come, talvolta, la prassi medica non presti sufficiente attenzione a questa realtà, omettendo adeguati presidi. In quest’ottica, Bellieni ha ribadito l’importanza di adottare misure adeguate per prevenire o alleviare il dolore fisico durante interventi medici o in caso di problematiche di salute, poiché tali esperienze possono lasciare segni indelebili nella crescita futura del bambino.
Il webinar si è concluso con una riflessione condivisa: è necessario che le scoperte scientifiche più recenti vengano messe al servizio dei genitori, in particolare delle neo-mamme, per aiutarli ad adottare comportamenti corretti e consapevoli nella cura dei propri figli. Questo è fondamentale per evitare errori che potrebbero avere conseguenze negative sullo sviluppo dei bambini.
Bellieni e gli ospiti, quindi, hanno sottolineato quanto sia importante promuovere programmi di formazione per i futuri (o neo-) genitori, che possano fornire loro conoscenze pratiche e supporto nel delicato compito di accogliere e crescere una nuova vita. Solo così sarà possibile mettere in pratica le indicazioni fornite dalla scienza e migliorare concretamente l’assistenza ai neonati e il sostegno alle famiglie.
Fonte: Maurizio Calipari | Avvenire.it
* Segretario generale Centro studi Scienza & Vita