LO SPETTACOLO
La fregatura di avere un’anima. Il viaggio di un padre davanti alla sfida della libertà
Una delle più grosse disgrazie che può capitare ad un abitante del pianeta Terra nel 2024 è di inciampare in una parola apparentemente innocua, un vocabolo di appena 5 lettere: anima. Una bella fregatura. Questo viaggio inizia proprio da quell’inciampo, una terribile collisione, avvenuta nel momento esatto in cui una neo-mamma e un neo-papà vennero messi di fronte a una sfida insuperabile: “avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima”. È un viaggio-combattimento, scomodo, urticante, persino doloroso, con una parola, con quella parola. Certo, al giorno d’oggi, i suddetti genitori possono provare a difendersi con tutto l’arsenale di armi che la modernità gli mette a disposizione: la scienza, il buon senso, gli ideali borghesi, il cinismo… Ma ad un certo punto ci si trova sempre di fronte a un bivio: organizzare per il proprio figlio un avvenire da influencer, chef, archiatra, archistar, pallone d’oro, CEO, oppure… aiutarlo ad accogliere la bellezza di una realtà donata, perché possa stupirsi tutte le volte che aprirà gli occhi. E magari riscoprire con lui la meraviglia di avere un’anima.