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Non tutti sanno che il presepio e l’albero secondo tradizione si smontano per la Candelora

Il 2 febbraio, si celebra la ricorrenza della “Candelora”, termine popolare con il quale viene indicata la festività cristiana della Presentazione di Gesù al Tempio.

La Legge mosaica infatti, considerava ogni primogenito maschio del popolo ebraico come dedicato al Signore, e di conseguenza prescriveva che i genitori, dopo la sua nascita, dovessero riscattarlo con l’offerta di un sacrificio al Tempio; secondo la stessa Legge inoltre, la donna che aveva partorito veniva ritenuta impura per quaranta giorni, trascorsi i quali era necessario purificarla, ragion per cui, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, i Giudei si recavano al Tempio per ottemperare contemporaneamente sia all’obbligo dell’offerta del primogenito che a quello della purificazione della madre. E così fecero anche Maria e Giuseppe, come ci viene narrato nel Vangelo di Luca (2, 22-39), e la Chiesa ha stabilito di celebrare l’episodio appunto il 2 febbraio perché questa data cade esattamente quaranta giorni dopo il 25 dicembre, il Natale del Signore.

presentazione al tempio - Finizio
“presentazione al tempio” di Alberto Finizio

Nel calendario tridentino, redatto nel corso del Concilio di Trento, la ricorrenza del 2 febbraio veniva chiamata “Purificazione della Beata Vergine Maria”, ma con il Concilio Vaticano II si è voluto porre l’accento sulla centralità della figura del Cristo denominandola “Presentazione di Gesù al Tempio”, trasformando così una festività un tempo prevalentemente mariana in una decisamente cristologica.

litografia di di J. Heinemann (1906)
litografia di di J. Heinemann (1906)

Questo giorno, che di fatto conclude il ciclo liturgico della Nascita, viene celebrato anche dalla Chiesa ortodossa e da molte Chiese protestanti; inoltre, l’usanza cattolica vuole che il 2 febbraio venga rimosso il presepio e tutti gli addobbi natalizi.
Il termine popolare di “Candelora” deriva dal fatto che durante la celebrazione liturgica vengono benedette le candele, simbolo del Cristo “Luce del mondo”, come il Bambino Gesù fu appellato dal vecchio Sacerdote Simeone al momento della Sua Presentazione al Tempio di Gerusalemme.

 

 

 

Stampa ignoto bavarese candelora
Stampa di autore ignoto bavarese – sec. XIX

Analogamente alla maggior parte delle festività cristiane, anche la Candelora si è verosimilmente innestata su preesistenti celebrazioni pagane che con essa avevano in comune il tema della luce e della purificazione, oltre al periodo dell’anno in cui avevano luogo, come i Lupercalia, che si svolgevano nell’antica Roma alle calende di febbraio con grandi fiaccolate e riti di espiazione, e la festa celtica di Imbolc, che salutava il progressivo ritorno della luce dopo la lunga notte invernale.

 

 

 

 

Nella cultura popolare e contadina molti sono i proverbi dialettali che, in base a come si presenta il tempo nel giorno della Candelora, si producono in previsioni meteorologiche per le settimane successive. Ve ne proponiamo due, il primo marchigiano e l’altro piemontese, in aperta contraddizione tra loro:

candelora
“Candelora” poesia di Luisa Nason

Candelora, de l’invernu semu fora; ma se piôe u tira vendu, de l’invernu semu drendu (Candelora, dall’inverno siamo fuori; ma se piove o tira vento, dell’inverno siamo dentro);

Se a fà brut a la Candlora, da l’invern i soma fòra (Se fa brutto alla Candelora, dall’inverno siamo fuori).

 

 

 

 

Fonte: Presepio.it

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