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De Maistre – Un “profeta” conosciuto male

Un nuovo libro su de Maistre aiuta a scoprire la sua importanza. Ancora oggi

 

Più che sconosciuto, Joseph de Maistre (1753-1821) è conosciuto male. Nato in Savoia, a Chambery, uomo di Stato, ambasciatore del re di Sardegna a San Pietroburgo alla Corte degli Zar, grande letterato, uomo profondamente cristiano e appartenente all’Amicizia Cattolica, la prima organizzazione laicale cattolica dopo la fine dell’Antico Regime, de Maistre è soprattutto iniziatore, con Edmund Burke (1729-1797), di quella scuola conservatrice e contro-rivoluzionaria che nella Rivoluzione del 1789 in Francia coglie l’inizio di un tentativo di “assalto al cielo”, cioè di opporsi al progetto di Dio sull’uomo, per la sua felicità eterna. Una rivoluzione diversa dalle tante rivolte che hanno accompagnato la storia degli uomini: una rivoluzione con la R maiuscola.

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Ma questo non è stato compreso dai più. Di de Maistre sono stati celebrati i dettagli, è stato confuso come un nostalgico dell’Antico Regime, un monarchico fuori dal tempo, insomma un uomo del passato. Certamente c’è del vero in quest’ultima affermazione: de Maistre faceva parte del mondo che la Rivoluzione aveva aggredito e che la Restaurazione del 1815 non avrebbe potuto fare rinascere. Era consapevole, e lo scrisse, di morire con l’Europa, ma era consapevole che la fine di un mondo non è la fine del mondo e che si possa ancora costruire un mondo in sintonia con i valori cristiani, se ci saranno uomini disposti a sacrificarsi a questo scopo.

Ogni tanto però qualcuno cerca di studiarlo veramente, invece di prendere qua e là qualche frase a caso. È il caso del libro curato da Ignazio Cantoni e Oscar Sanguinetti, Alle origini della mentalità rivoluzionaria (D’Ettoris, 2024), che riporta due scritti di de Maistre, uno sul Protestantesimo e uno sullo “stato di natura”. Si tratta di un’opera molto ben curata anche nell’apparato critico, che riporta un profilo biografico di de Maistre scritto da Ignazio Cantoni.

Inviterei l’eventuale lettore a cominciare da questo testo per conoscerne la vita ed evitare i luoghi comuni a cui ho accennato. De Maistre, come Burke, è un autore importante perché ha cercato di descrivere l’origine della crisi dell’uomo occidentale e cristiano a partire dalle Rivoluzioni che hanno segnato la storia europea. Da questo punto di vista, la sua analisi del Protestantesimo, riprodotta nel libro recensito, mostra il legame fra esso e la Rivoluzione francese, entrambi caratterizzati dall’essere state ribellioni contro l’autorità. È una analisi molto puntuale e utile anche per il nostro tempo, così segnato dalla rivolta contro l’autorità dopo il Sessantotto.

Tuttavia, de Maistre non si è limitato a una analisi, ma sempre insieme a Burke ha indicato una strada per costruire un mondo migliore combattendo contro la Rivoluzione. Ecco perché è importante ripubblicare la sua opera, anche nei saggi meno noti e praticamente inediti in italiano: non abbiamo a che fare con un autore che si è lamentato delle vicende storiche della modernità, auspicando un impossibile ritorno al passato, ma con un “profeta dell’eterno”, come scrive Ignazio Cantoni.

Ecco perché vi suggerisco di leggere questo libro: troverete un maestro, non solo uno scrittore, e, per chi già lo conosce, una conferma delle sue qualità e della sua importanza ancora oggi.

 

Fonte: Marco Invernizzi | AlleanzaCattolica.org

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