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Se il messaggio di Cristicchi a Sanremo sfida il suicidio assistito della Toscana

La canzone “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi portata al Festival di Sanremo contiene un messaggio che sfida la cultura dello scarto

Caro direttore,

dal vuoto pneumatico dell’imbarazzante estetica del baraccone sanremese, spunta una canzone commovente dedicata a Luciana, madre anziana e malata, scritta da Simone Cristicchi che s’intitola “Quando sarai piccola”. Le parole descrivono il capovolgimento dei ruoli dove il figlio si prende cura della madre come fosse sua figlia piccola. Una canzone di vero amore incondizionato e di gratitudine infinita nei confronti di chi è stato tramite del dono della vita.

Si tratta di una canzone che tocca il cuore come una piuma, ma che infrange con gran rumore le scelte ad esempio della Regione Toscana in tema di “suicidio assistito”, termine orribile che non si sono neanche preoccupati di edulcorare per non traumatizzare i più sensibili come soliti fare, proprio per evidenziare il suicidio come diritto. Una legge che permette di porre fine alla propria esistenza entro 40 giorni dalla richiesta, in una Regione con tempi di lista d’attesa lunghissimi come ovunque. Ma il punto è che la grande conquista del diritto al suicidio diventerà col tempo uno strumento per velocizzare la morte degli inutili.

Basterebbe andare a vedere cosa accade nei grandi Paesi evoluti del Nord Europa, dove la “dolce morte” si applica per ragioni economiche per sveltire le eredità, per stanchezza di vivere, depressione e ai bambini sotto i 12 anni. Un grande cerchio della morte dove aborto ed eutanasia fanno parte della stessa figura geometrica senza soluzione di continuità. Un problema ben definito dal Papa come “cultura dello scarto” poco dibattuto anche negli ambienti cattolici quando ci si arrende alla convenienza di non fare troppo rumore.
In questo stato desolante delle cose, in una fredda e apparentemente inutile notte di febbraio, ecco emergere le parole della canzone di Cristicchi che termina recitando:

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte

Che non avrai paura nemmeno della morte

Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte

Adesso è tardi, fai la brava

Buonanotte

Un messaggio che lo stesso Cristicchi definisce “universale”, cioè “cattolico” mi permetto di aggiungere.

Fonte: Giovanni Zola | IlSussidiario.net

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