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SAI CHI HA INVENTATO I MATTONCINI LEGO?

L’inventore dei celebri mattoncini da costruzione per bambini era un cristiano e la sua storia imprenditoriale lo dimostra

Oggi vogliamo ricordare un luterano la cui fede era superiore a quella di molti cattolici. […]
Il luterano di cui dicevamo è Ole Kirk Kristiansen, nato nel 1891 a Omvraa Mark e morto a Billund, nella Danimarca occidentale, nel 1958. I suoi erano poveri contadini dello Jutland e lui, che era il tredicesimo figlio (!) dovette fin da subito lavorare in fabbrica.
Qui apprese il mestiere di falegname, dopoché fu emigrante all’estero, in Germania e poi in Norvegia. Appena fu in grado di racimolare un gruzzolo sufficiente, tornò in patria e aprì una falegnameria sua.
Nel 1916 si sposò con la figlia di un casaro, Kristine Sorensen, che gli diede quattro figli ma che morì nel 1932 dopo aver dato alla luce l’ultimo. Nel 1924 i primi due figli, Gotfryd e Karl, erano cresciuti abbastanza da poter dare una mano nell’azienda familiare. Ma un brutto giorno, nel manipolare la colla a caldo, alcuni trucioli presero fuoco e in breve il rogo divenne ingovernabile. Fu persa anche la casa dei Kristiansen, adiacente al laboratorio. Già, tutto legno.

COME GIOBBE
Ole che fece? Come Giobbe, si inginocchiò. Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il Suo nome. «Mi sono fermato un attimo per inginocchiarmi davanti a Dio. Ho ribadito la mia gratitudine all’Onnisciente, e questo mi ha dato la pace dello spirito».
Così ricordò nelle sue memorie. Rialzatosi, anziché perdersi d’animo si diede a raccogliere prestiti, che gli furono tranquillamente concessi perché era nota la sua affidabilità. In capo a un anno l’azienda era più grande e «più bella che pria», per dirla con Petrolini, e in breve annoverò una quarantina di dipendenti. Con una piccola variante: Ole tutte le mattine, prima del lavoro, li riuniva e guidava la preghiera, avendoli dotati di un libro dei Salmi ciascuno. Le cose andarono bene fino alla Grande depressione, che nel 1929 dagli Usa si propagò in tutto l’Occidente economicamente interconnesso con l’America. Le dittature italiana e tedesca ne sarebbero uscite applicando le dottrine keynesiane, gli Usa intervenendo nella Seconda guerra mondiale. Intanto, i Kristiansen arrancavano fabbricando oggetti casalinghi e giocattoli. Ma erano fatti così bene (Ole all’ingresso del laboratorio aveva fatto scrivere: «Neppure il meglio è buono a sufficienza») che andavano a ruba. Specialmente i giocattoli, tra i quali spiccava la famosa paperella con le ruote che apriva e chiudeva il becco mentre i bambini la trascinavano con la cordicella.
I Kristiansen decisero, infine, di concentrarsi sui giocattoli. Ole convocò i dipendenti e chiese loro di decidere, insieme a lui, il nome della nuova attività.
Dalla consultazione uscì fuori LeGo, contrazione che in danese sta per «Leg Godt», «giocare bene».

DAL LEGNO ALLA PLASTICA
Durante un viaggio di osservazione in Inghilterra, il fondatore portò a casa una nuova idea: i mattoncini da costruzione. Era persuaso che i bambini fossero più creativi degli adulti e in questo non sbagliava: chi ha la mia età sa che un bambino può inventarsi giochi anche senza avere in mano niente, anche in una stanza completamente vuota. Ma i mattoncini da costruzione dei Kristiansen erano, ovviamente, di legno, e non avevano ancora la possibilità di incastrarsi l’uno con l’altro. L’idea gli venne durante una fiera, ascoltando le recriminazioni di uno standista: le muragliette costruite con i mattoncini avevano il difetto di crollare a ogni minima disattenzione. Venne la guerra e venne l’invasione tedesca. I Kristiansen non ebbero particolari noie, ma nel 1942 ecco di nuovo il fuoco. Tutto andò in fumo un’altra volta e un’altra volta Ole dovette ricominciare da capo. Ma ormai la ditta Lego era così rinomata che non ebbe necessità di particolari sacrifici per tornare in – è il caso di dirlo – gioco. Fu nel 1947 che avvenne la svolta definitiva. L’invenzione della plastica. Ole comprese subito le potenzialità del nuovo materiale e decise di riconvertire tutto il processo di produzione. Non più giocattoli assortiti ma solo mattoncini di plastica, incastrabili grazie a cilindretti e buchi corrispondenti. Era nata la Lego, quella che tutti conosciamo. Una delle aziende di giochi più famose del mondo. La versione finale dei mattoncini, nella forma e col materiale che tutti conosciamo, fu brevettata nel 1958. Ole Kirk Kristiansen morì nello stesso anno, ma ebbe la soddisfazione di vederla. Dieci anni dopo a Billund sorse il primo parco Legoland del mondo, dove i maggiori monumenti del pianeta sono ricostruiti coi famosi blocchetti e dove milioni di turisti, grandi e piccoli, vanno ogni anno.

SETTE PARCHI
Oggi di questi parchi ne esistono altri sette, in California, Florida, New York, Dubai, eccetera.
Il primo riconoscimento extra Danimarca il fondatore lo ebbe in Italia, a Roma, dove nel 2002 il parco comunale di Silva Candida è stato intitolato a Ole Kirk Kristiansen. La Lego è oggi presente in centotrenta Paesi e nel 2000 il suo mattoncino è stato proclamato «giocattolo del secolo». Quel tredicesimo figlio di poveri contadini, che riponevano in Dio ogni loro speranza, dimostrò che davvero un figlio è un investimento. Un Dio creatore che ama creare (sennò non si spiega, per esempio, l’esistenza di coloratissime orchidee al centro dell’Amazzonia, dove crescono da millenni senza che nessuno possa vederle) di certo gioisce come un padre a cui nasce un erede: un nuovo figlio è una nuova speranza. Nei secoli cristiani lo si sapeva bene, infatti sul tetto delle cattedrali ci sono spesso statue invisibili dal basso: i maestri medievali non costruivano per i turisti. Un giorno un amico, pur credente, mi chiese a che cosa servisse una Ferrari sulla via della salvezza. Neanche una rosa – risposi – serve a niente. Ma se Dio stesso ci ha circondati di cose inutili (le galassie, le libellule…), chi sono io per pontificare? Savonarola, grazie a ragionamenti analoghi, ridusse la capitale del Rinascimento in un luogo di «piagnoni», coi suoi «falò della vanità» che mandarono in cenere capolavori. È vero, oggi la Lego, come la Disney, subisce il contagio woke. Eh, i fondatori sono morti. A proposito di investimenti: Céline Dion è una tredicesima, e fu un prete a convincere la madre a tenerla. E poi Andrea Bocelli, Cristiano Ronaldo, Justin Timberlake…

Fonte: Rino Cammilleri | BastaBugie.it

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