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Aldo Cazzullo: «Porto in tv la Bibbia, fonte di speranza»

Su La 7 in prima serata le quattro puntate de “Il grande romanzo della Bibbia” tratto dal suo bestseller . «E’ un testo sacro, la radice della nostra cultura e un capolavoro letterario»

Dal dolore per la perdita di un padre alla riscoperta della speranza tra le pagine della Bibbia. Una motivazione personale molto intima ha spinto un paio di anni fa il giornalista Aldo Cazzullo a rileggere il Vecchio Testamento e a raccontarlo nel libro Il grande romanzo della Bibbia (Harpers and Collins) che è diventato subito un besteller, il libro più venduto del 2024 in Italia, 400mila copie venduta sinora. Sull’onda di questo successo sono nate le quattro puntate speciali di Una giornata particolare su La 7 dedicate al testo sacro, di cui le prime due hanno avuto ottimi ascolti. Oggi in prima serata Aldo Cazzullo presenta il terzo appuntamento con Il Grande romanzo della Bibbia, dedicato ai personaggi e alle storie del libro più famoso di sempre.

«Mi commuove e mi emoziona che Il grande romanzo della Bibbia sia stato il libro più venduto. Io ho ricominciato a leggere la Bibbia al capezzale di mio padre, sia la lettura che l’inizio della scrittura iniziano con la sua malattia – spiega ad Avvenire Cazzullo vicedirettore del Corriere della sera -. Io nelle mie interviste chiedo a tutti, dal cardinale Zuppi e Bagnasco a Nadal e Djokovic come immaginano l’aldilà. Mio padre ha avuto una esperienza premorte due mesi prima di andarsene. La sua è l’ultima generazione che era convinta di dovere rendere conto a Dio. La sua risposta alla mia domanda è stata: “se esiste l’aldilà non ne sono sicuro, ne sono convinto”. Lui ha sentito suo padre Lorenzo, veterano della Grande Guerra, che lo sosteneva».

Dal Mausoleo di Santa Costanza a Roma, questa sera il racconto, che aveva già affrontato la Creazione, Abramo, Isacco, la Torre di Babele, Sodoma e Gomorra riparte da Giuseppe, il sognatore. Insieme agli inviati nella storia Claudia Benassi e Raffaele di Placido, Cazzullo ne scopre la vita travagliata e la morte, momento rivelatorio durante il quale profetizza la liberazione degli ebrei da parte di un capo che porterà speranza: Mosé.

Per entrare nel vivo delle storie dei nostri antenati, Cazzullo varca le soglie di un luogo esclusivo, sacro sia in senso stretto che artistico: il Palazzo Apostolico Vaticano, dove mostrandoci le splendide Logge di Raffaello ripercorre i passaggi della Bibbia legati alla figura di Mosè. Le storie bibliche rivivono negli approfondimenti degli ospiti della puntata: il giornalista Nello Scavo sulla guerra tra Israele ed Egitto del 1973; l’ex magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo sull’influenza dei Dieci comandamenti sulla nostra civiltà; il Cardinale Gianfranco Ravasi sul rapporto di Mosè con la morte; la filosofa Ilaria Gaspari sull’interpretazione delle catastrofi nella Bibbia; e il musicista Chris Obehi sulla sua storia, la traversata di un migrante.

«Nella terza puntata incentrata su Mosé, finiamo la storia di Giuseppe, con l’agnizione, una scena meravigliosa, i fratelli che lo avevano gettato nel pozzo sono cambiati, sono pronti a offrirsi loro schiavi al posto di Beniamino, è una storia di una potenza straordinaria – prosegue –. La storia di Mosé, con la Creazione, è la storia che la gente sente più vicina, con le sette piaghe d’Egitto, i 10 Comandamenti, la traversata del Mar Rosso che sono stati riprodotti in film, libri, serie tv. Per mio padre Mosé era Charlton Heston, per i miei figli Il principe d’Egitto cartoon prodotto da Spielberg, per me è quello di San Pietro in vincoli che vidi quando avevo 6 anni, mi portò mio padre».

Cazzullo ringrazia il cardinale Parolin per avere concesso di girare nelle Logge del Palazzo Apostolico Vaticano sotto gli affreschi pensati da Raffaello che illustrano tutta la storia di Mosè. «Mosè era balbuziente e Dio gli affida il compito di convincere il faraone. Dio molto spesso si affida a persone apparentemente deboli: Sara che è senza figli, Isacco che è cieco, Giacobbe che è zoppo, Giuditta che è una vedova, Davide che è un pastorello il più piccolo di 8 fratelli» ragiona il giornalista. L’ultima puntata, il 16 aprile, sarà dedicata a Salomone e alle grandi donne della Bibbia, Giuditta ed Ester che salvano il popolo, Susanna che fa condannare chi la ricattava, e poi Giona, Giobbe, Ezechiele. «E poi chiuderemo con la grande speranza della Resurrezione con la resurrezione di Lazzaro. Davanti a Maria che piange Gesù scoppia a piangere: lui è figli di Dio, ma anche un uomo che soffre e pensa anche lui alla morte» conclude Cazzullo. Per il quale le parole della Bibbia sono parole di speranza, «c’è un dio misericordioso che ci ama. La speranza è alla base di tutto il messaggio cristiano».

Sono tre le motivazioni che hanno spinto il giornalista a raccontare la Bibbia anche in tv: «La Bibbia è un testo sacro, è la radice della cultura dell’occidente ed è anche un capolavoro letterario. Non voglio insegnare la Bibbia ai biblisti, io sono solo una persona che racconta delle storie. Ma dietro deve esserci una idea, ed è che qualsiasi speranza dopo la morte non può prescindere dal Dio della Bibbia, del Primo e del Secondo Testamento. Il fatto che dica che siamo tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio e che tutti siamo discendenti da Eva, significa che siamo tutti uguali e fratelli, ed è straordinario». Ma cosa significa oggi la Bibbia personalmente per Aldo Cazzullo? «Io avuto una formazione cattolica, ho fatto il chierichetto e mi sono sposato in chiesa, mia mamma che ha 85 anni porta la comunione nelle case degli anziani e dei malati – rivela -. Dire che ho la fede di mio padre non posso, ma non sono ateo. La lettura della Bibbia e l’esperienza della morte di mio padre hanno rinfocolato la speranza che ci sia un vita eterna. La Bibbia non tutti la conoscono, ma ti risveglia qualcosa dentro. Possiamo esorcizzare la morte, ma, come ha dimostrato il Covid, alla fine ci aggrappiamo a papa Francesco che prega da solo in piazza san Pietro per l’umanità (scena che faremo vedere ). Quella è l’unica speranza, che può passare solo dal Dio della Bibbia, non è la scienza che ci salverà»

Fonte: Angela Calvini | Avvenire.it
Approfondimenti:

Aldo Cazzullo racconta la Bibbia: “Leggendo questo libro, ho ritrovato la speranza che la vita non sia tutta qui”. 26/03/2025. <> embed.

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